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Narcotraffico in Emilia-Romagna

di Piero Innocenti il . Emilia-Romagna

Il mercato delle droghe continua a non risentire affatto della perdurante crisi economica generale, che interessa, da qualche anno ormai, molti paesi europei (e nonsolo) incluso, come ben noto, il nostro. Il dramma che si sta vivendo con la criminalità del narcotraffico, sempre violenta e corruttiva, è messo in un angolo dall’informazione (con qualche timida eccezione) quasi interamente assorbita dalteatrino della politica nazionale interna e internazionale e dalle altrettanto penose vicende giudiziarie di personaggi che non si riesce ad “eliminare” dalla scena pubblica. La relazione della DCSA (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga), relativa all’attività di contrasto svolta dalle forze di polizia e dalle dogane nel 2012, uscita poche settimane fa, non ha avuto, come in passato, quell’attenzione mediatica che, di norma, gli veniva riservata gli scorsi anni. Eppure i dati contenuti, le analisi, il panorama nazionale ed internazionale del traffico di stupefacenti delineato dovrebbero, se letti con un po’ di attenzione, suscitare non poco allarme. Invece,nessuna discussione, nessun dibattito, nessuna polemica e, naturalmente, nessuno che, dalle nostre parti, provi a parlare della necessità di un mutamento nella politica di controllo delle droghe. Con particolare soddisfazione delle nostre mafie e di quelle straniere, che proseguono ad attivare vere “agenzie di rappresentanza” anche nel nostro paese dove gli “affari” vanno a gonfie vele. Un elemento di valutazione lo si può trarre anche dall’attività di repressione che svolgono le nostre forze di sicurezza.In Italia, nei primi sei mesi del 2013, le forze di polizia e le dogane, hanno già sequestrato circa 40 tonnellate di stupefacenti (un record ) e segnalato alle varie Procure della Repubblica oltre 14mila persone (di cui 4.846 stranieri e 588 minorenni) per delitti collegati allo spaccio e al traffico. Rispetto all’analogo periodo del 2012 si rileva un incremento di circa il 25% nei sequestri in generale. In particolare è aumentata la cannabis intercettata ( 22 ton. di hashish, 15 ton. di marjiuana e oltre 14mila piante di cannabis sequestrate in molte province) e la cocaina ( due tonnellate e duecento chilogrammi sequestrata), è sempre in alto nellaclassifica dei consumi e dello spaccio ( alcune recenti operazioni dei Carabinieri,della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, in diverse province, ne sono la chiara testimonianza).

Anche a Piacenza, il mercato delle droghe “tira” ancora, se si pensa che, alla data del 30 giugno c.a. , le forze di polizia territoriali hanno sequestrato complessivamente (dati non consolidati), circa 3 kg. di stupefacenti, di cui 2,8 kg di cocaina, 4 etti di marjiuana, 1 etto e mezzo di hashish e solo 20 grammi di eroina. Ventisette le operazioni antidroga portate a termine con 37 persone segnalate alla locale Procura della Repubblica di cui 24 in stato di arresto, 13 in stato di libertà e 4 minori. I tredici spacciatori stranieri denunciati sono la conferma di una loro significativa presenza, che si rileva anche a livello nazionale, nelle strutture del narcotraffico. Situazione decisamente più “pesante” a livello regionale dove, sempre nel corrente anno, si sono registrati sequestri per circa 275 kg. di stupefacenti. Nella graduatoria in testa Bologna con circa 118 kg. (sequestrate anche 22 dosi di Lsd), seguita da Modena con 53 kg., Forlì-Cesena con 37 kg, Parma con 24 kg, Rimini con 14 kg., Ravenna con 18 kg., Reggio Emilia con 8 kg e Ferrara con 7,5 kg. ( dati, non stabilizzati, della DCSA-Luglio 2013). Quanto alle persone denunciate alla diverse Procure della Repubblica in ambito regionale, Bologna è in pole position con 296 persone di cui ben 201 stranieri, seguita da Modena con 105 persone (54 stranieri) e Forlì-Cesena con 104 persone (31 stranieri). Da annotare che anche nelle restanti province della nostra regione, la percentuale degli stranieri coinvolti nello spaccio oscilla tra il 40% ed il 50% rispetto al totale dei denunciati.

Prosegue, dunque, la “narcotizzazione” del nostro paese in una prospettiva generale sempre più nera.

 

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