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Rassegna stampa 17 luglio 2013

di redazione il . Rassegne

La notizia di apertura oggi di tutti i principali organi di informazione è quella relativa all’arresto della famiglia Ligresti e degli ex manager del gruppo Fonsai. L’operazione è coordinata dalla Procura di Torino che indaga sulla Fondiaria Sai, società assicurativa del gruppo Ligresti. Scrive La Repubblica nell’edizione torinese: “L’inchiesta torinese intorno alla presunta falsificazione del bilancio del 2010, nel quale, come ha accertato anche l’ Isvap, sarebbe stata deliberatamente truccata la voce «riserva sinistri», sottostimata per circa 800 milioni al fine di nascondere un pesante passivo nei conti della società. In questo modo, secondo l’ accusa, gli investitori sarebbero stati privati di informazioni determinanti per una corretta valutazione dei titoli azionari”.

Il Fatto Quotidiano scrive che: “Per i componenti della famiglia Ligresti e per le altre persone arrestate questa mattina dal nucleo di polizia tributaria di Torino della Guardia di Finanza per ordine della magistratura, il reato contestato è quello di false comunicazioni sociali. L’inchiesta della procura di Torino su Fonsai era stata aperta nell’estate 2012 sulla scia di quella milanese su Premafin, società del gruppo Ligresti”.

La Stampa scrive che: “I fatti contestati attengono all’occultamento al mercato di un «buco» nella riserva sinistri di circa 600 milioni di euro. Un’informazione sensibile e determinante per le scelte degli investitori, la cui mancata comunicazione avrebbe provocato un grave danno ad almeno 12.000 risparmiatori”.

Il Corriere della Sera pubblica una ricostruzione a firma di Luigi Ferrarella nella quale si legge: “Quasi dieci anni di occhi chiusi sulla Fondiaria di Salvatore Ligresti da parte dell’organo istituzionalmente deputato in Italia a vigilare sul settore delle assicurazioni, l’Isvap. E in cambio, come tangente, la nomina del «controllore» (presidente uscente dell’Isvap) a futuro componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, caldeggiata proprio dal «controllato» Salvatore Ligresti presso gli allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ma non andata in porto per la caduta del governo e l’esplodere della crisi debitoria dei Ligresti”.

Spostandoci alle cronache locali, è l’allarme criminalità a Roma, in particolare a Ostia, ad avere grande spazio nella stampa. Il Messaggero, descrive il blitz di ieri nella sede del X Municipio el’azione dell’amministrazione capitolina, riportando quanto dichiarato dal sindaco Marino: «Si tratta di un episodio gravissimo che, sebbene l’indagine sia ancora in corso, rivelerebbe un inquietante rapporto tra alcuni esponenti della malavita organizzata locale e l’amministrazione comunale nel Municipio X. Un fatto sul quale abbiamo deciso di intervenire subito per rispristinare la legalità e per inviare un segnale chiaro e forte alla città».

L’edizione romana de La Repubblica, nell’articolo a firma di Flaminia Savelli scrive che: “L’inchiesta è stata avviata oltre un anno fa, nel mirino delle indagini l’ufficio che sul litorale gestisce concessioni e permessi. Durante le perquisizioni i militari e gli uomini della Capitaneria di porto su ordine della Procura di Roma hanno acquisito atti e documenti sugli appalti e sulla gestione del demanio marittimo. A quanto si apprende le indagini riguardano anche le attività di bonifica del Canale dei Pescatori”.

L’edizione romana de Il Corriere della Sera, nell’articolo a firma di Valeria Costantini e Fulvio Fiano, scrive che: “Esami chimici sulle acque del Canale dei Pescatori di Ostia falsificati per inscenare un mega-inquinamento e far lievitare il costo della bonifica. Appalti affidati a ditte «amiche» con la formula della «somma urgenza» per aggirare i bandi di gara. È solo la punta dell’iceberg del «disegno criminoso» definito dagli inquirenti che indagano sul «verminaio delle concessioni» nel X municipio”. Oggi a Ostia è prevista la visita del Sindaco Ignazio Marino.

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