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Il Corpo Forestale dello Stato “adotta” il dizionario enciclopedico di mafie e antimafia e rilancia l’impegno contro criminalità organizzata e illegalità ambientale

di redazione il . Lazio, Progetti e iniziative

“A fronte di una produzione editoriale costante  sul tema della lotta alle mafie, in Italia ci sono  pochi libri in grado di dare una alfabetizzazione reale”. Questo il commento di Nando dalla Chiesa, sociologo e professore universitario – giornalista e scrittore durante la presentazione del dizionario enciclopedico di mafie e antimafia curato da Manuela Mareso e Livio Pepino, presentato ieri a Roma, nella sede dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Corpo Forestale dello Stato.  “Un obiettivo – invece, continua dalla Chiesa – raggiunto da questo testo edito dal Gruppo Abele e che potrà essere strumento di conoscenza aperto a tutti”. “Quella del dizionario di mafie e antimafia è una storia nata dieci anni fa, prima con la pubblicazione di una rubrica fissa sulla rivista mensile Narcomafie e poi con una iniziale edizione nel 2008 – dichiara Livio Pepino, ex magistrato, oggi responsabile editoriale del Gruppo Abele. “A distanza di alcuni anni – spiega Pepino – siamo tornati con una seconda edizione che contiene oltre cento voci, per tentare un aggiornamento sull’analisi del fenomeno mafioso: da un lato superando gli stereotipi, dall’altro provando a spiegare qual è l’ impatto della criminalità organizzata di stampo mafioso sulla nostra vita quotidiana”.

Il dizionario è stato “adottato” dal Corpo Forestale dello Stato che l’ha scelto fra gli strumenti di formazione e informazione sui temi della criminalità organizzata. «Per molti anni – spiega Cesare Petrone, Capo del Corpo Forestale  – siamo stati considerati, a torto, una forza marginalmente coinvolta nella lotta alle mafie. Non è così. Le nuove frontiere di investimento delle  organizzazioni criminali, ovvero energia, ambiente e agricoltura ci consegnano, al contrario, un ruolo di primo piano nel presente e nel futuro del contrasto alle mafie, insieme alle altre forze dell’Ordine». Un compito importante quello svolto dal Corpo Forestale dello Stato, suggellato anche dal recente ingresso negli organici della Dia, “l’intelligence” interforze antimafia. “Siamo concretamente impegnati nella battaglia alle illegalità ambientali e alle mafie e  per questa ragione  – spiega ancora Petrone – siamo al fianco di Libera e di chi ogni giorno si occupa di contrastare il fenomeno sui territori.  Sono dell’idea che nel nostro Paese dobbiamo anche superare una certa “cultura della trascuratezza” che concorre al degrado ambientale e culturale. “Non è un caso se – commenta il dirigente del Corpo dello Stato, Giuseppe Vadalà che ha moderato l’incontro – questo dizionario si apre, in rigoroso ordine alfabetico – con una parola che fa riferimento ad uno dei business criminali più diffusi e insidiosi: le agromafie, le infiltrazioni dei clan nella filiera agro – alimentare. Da anni siamo impegnati nel contrasto alle mafie in questo settore, l’unico anche in tempi di crisi  a produrre beni indispensabili per il nostro sostentamento”. All’incontro si è parlato anche della forza della mafie al Nord e della battaglia ancora in corso per inserire nel codice penale i reati contro l’ambiente, uno strumento indispensabile per la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico.

A seguire l’intervento integrale di Nando dalla Chiesa, presidente onorario di Libera, sociologo e professore universitario

 

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