Monasterace e le dimissioni della sindaca Lanzetta
Scirocconews// Alla fine sono sole, nonostante la retorica dispensata a piene mani da chi dovrebbe sostenerle e tutelarle, partiti, istituzioni, cittadini, associazioni e movimenti antimafia. È accaduto per Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto, isolata dal Pd, oggetto di una costante campagna di delegittimazione e sconfitta nelle urne. Sta accadendo ancora per Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, che insieme a Carolina Girasole e Elisabetta Tripodi (Rosarno) è stata protagonista della primavera antimafia delle donne sindaco calabresi. La Lanzetta oggi ha rassegnato, per la seconda volta, le dimissioni, spiegando le motivazioni in una lettera inviata al presidente della Camera Laura Boldrini, che giorno 12 avrebbe dovuto partecipare a un’iniziativa proprio a Monasterace. Numerose volte vittima di gravi intimidazioni per il suo impegno antimafia, Maria Carmela Lanzetta aveva già presentato le dimissioni nel 2012 ritirandole dopo un incontro con l’allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Alla base della decisione di oggi ci sarebbe il voto contrario della Giunta alla costituzione di parte civile nei confronti di alcune persone indagate in un procedimento a carico di un dipendente comunale.
Il Pd: vai avanti e ritira le dimissioni
Il Partito democratico calabrese e la Federazione provinciale di Reggio Calabria esprimono stima e solidarietà al sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, distintasi per l’intenso e costante operato amministrativo che ha saputo garantire di questi anni, indirizzato in particolare alla strenua difesa della legalità. Un impegno coraggioso che ha svolto in prima linea nella difficile gestione della cosa pubblica nei piccoli Comuni, ed in particolare nell’area della Locride. Invitiamo Maria Carmela Lanzetta a ritirare le dimissioni che ha ufficializzato questa mattina, assicurandole la nostra piena disponibilità politica ed istituzionale: saremo al suo fianco nell’oneroso compito dell’impegno sul campo e nella difesa della legalità, a Monasterace e in tutti i piccoli Comuni di quelle aree particolarmente vessate dalla criminalità organizzata e dalla illegalità diffusa
LA LETTERA INTEGRALE ALLA BOLDRINI
Rinunciare a questo incontro, già in fase organizzativa avanzata, è per me una vera sofferenza umana e amministrativa; ma l’esigenza di non derogare alla coerenza personale di valutazioni istituzionali indirizzate a tenere la schiena dritta per tutelare il nome del mio Comune e della mia Amministrazione, mi hanno convinta a fare una scelta dolorosa ma necessaria, di cui Lei, gentile Presidente, sono sicura che ne capirà le ragioni.
Sono le ragioni dei principi che stanno alla base della mia esistenza umana, professionale e amministrativa: lavoro, giustizia sociale, cultura e rispetto dell’uomo e della donna in quanto tali. Principi che ho appreso dai miei genitori e da molti uomini e donne che hanno sacrificato sacrificati la loro vita per rispettare i principi su cui avevano fondato la loro esistenza. Purtroppo queste scelte, quando non vengono comprese, conducono anche a perdere le amicizie di una vita e al peso della solitudine, ma sono il pilastro su cui è possibile poggiarsi per conservare la Libertà del proprio agire umano e amministrativo.
L’Italia è stata ed è ricca di figure che hanno illuminato e illuminano la sua Storia.
E’ necessario una svolta profonda, che è soprattutto culturale, per valorizzare le tantissime Persone coerenti, coraggiose e solidali che operano spesso e volentieri mettendo in gioco se stessi, in termini di impegno civile e, a volte, anche economico, per raggiungere l’obiettivo del Bene Comune.
Grazie ancora Presidente. Spero comunque di poterLa incontrare al più presto.
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