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Clan Mallardo, nuovo sequestro di beni in provincia di Latina

di Elena Ganelli il . Lazio

di Elena Ganelli//Società operanti in vari settori, immobili, auto, imbarcazioni, conti correnti bancari: ammonta a oltre 50 milioni di euro il valore dei beni sequestrati questa mattina nel corso di una vasta operazione anticamorra contro affiliati del clan Mallardo condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nella quale sono stati impiegati più di 100 militari tra Lazio, Campania, Sicilia e Calabria.

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma Giuseppe Pignatone e dai sostituti procuratori della Repubblica-Dda di Roma Lina Cusano, Maria Cristina Palaia e Barbara Sargenti nel quadro della collaborazione avviata con la Dda di Napoli, hanno consentito di accertare l’ascesa, in provincia di Latina, dei fratelli Ascione, noti imprenditori campani, grazie a rapporti con esponenti di spicco del clan camorristico dei Mallardo. Gli accertamenti degli uomini del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno consentito di accertare come l’operatività criminale del gruppo criminale sia stata indirizzata nel corso degli anni, oltre che al finanziamento del traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente al controllo delle attività economiche di rilievo quali  l’edilizia, gli appalti e le forniture pubbliche, il commercio all’ingrosso, interessi che si concretizzavano con la partecipazione finanziaria o la riscossione di quote estorsive. I fratelli Ascione sono riusciti dunque ad accumulare un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare risultato del tutto incongruente rispetto al modesto profilo reddituale emergente dalle dichiarazioni dei redditi. Così, in ottemperanza alle norme del Codice Antimafia i magistrati hanno applicato la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza e il sequestro finalizzato alla confisca dell’intero patrimonio, direttamente o indirettamente, riconducibile a Michele, Giuliano e Luigi Ascione.

I sigilli sono scattati per cinque società, con sede nella provincia di Latina e Napoli, due delle quali operanti nel settore delle costruzioni di edifici, una nella locazione di immobili, una nel commercio di auto e una nel settore dell’intermediazione immobiliare; quote societarie di una società, con sede nella provincia di Napoli, operante nel settore della gestione di stabilimenti balneari; 112 unità immobiliari situate in provincia di Latina, Napoli e Cosenza; uno stabilimento balneare; 175 auto, moto e un’imbarcazione; numerosi rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro pari a oltre 50 milioni di euro.

Meno di un mese fa, il 19 giugno scorso, nel corso dell’operazione “Bad Brothers” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro beni per un valore complessivo di 65 milioni di euro, vale a dire 15 società con sede nelle province di Latina, Napoli, Caserta, riconducibili ai fratelli Domenico e Giovanni Dell’Aquila, a Vittorio Emanuele Dell’Aquila, Salvatore Cicatelli, rispettivamente figlio e fiduciario di Giovanni Dell’Aquila, affiliati al potente clan dei Mallardo.

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