Narcotrafficanti nigeriani in Italia
L’approfondimento di Piero Innocenti//Le persistenti conflittualità etnico-
Sulla pericolosità delle aggregazioni delinquenziali nigeriane, già dieci anni fa, nel 2003, richiamava l’attenzione la Commissione parlamentare antimafia, prospettando l’ipotesi di “..un fenomeno se non mafioso, certamente mafiogeno”. Valutazioni ancor più preoccupanti, negli anni successivi (2005), con “le organizzazioni criminali nigeriane tanto evolute da poter interagire alla pari con le organizzazioni locali” e il Dis (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), nel 2007 accennava ad “una caratterizzazione mafiosa assunta dai nigeriani..che ha trovato nuove conferme anche in sede giudiziaria”. Al commercio degli stupefacenti si sono aggiunte le “specializzazioni” nel traffico di donne destinate alla prostituzione, nelle truffe, nel trasferimento di denaro sporco attraverso i circuiti finanziari telematici. Si tratta di organizzazioni orizzontali e flessibili, fortemente competitive, “cellule” innestate su un tessuto familiare o tribale di cui si possono sfruttare i legami e i linguaggi per i quali è difficilissimo trovare interpreti. Strutture non gerarchizzate ( e difficilmente penetrabili dall’esterno) che utilizzano, nei confronti dei connazionali, pratiche intimidatorie basate sulla violenza e sul potere di assoggettamento psicologico legato alla magia nera. Sono ben noti i riti “voodoo” per spingere le donne a prostituirsi. Tornando al traffico delle droghe, fa una certa impressione riepilogare, sia pure in modo molto sintetico, gli esiti delle numerose operazioni antidroga, svolte dalle forze di polizia italiane negli ultimi anni (582 nel 2011, 568 nel 2012 e 270 nel 2013 alla data del 30 giugno), che hanno visto coinvolti, da soli o in concorso con altre etnie, cittadini nigeriani. La conferma di un ruolo, sempre più centrale nel panorama del narcotraffico nazionale, che ha visto registrare il sequestro di 1.388 kg di stupefacenti nel 2011, saliti a 2.023 nel 2012 e a oltre 100 kg (dato non consolidato) al 30 giugno del 2013. Si tratta, dunque, di valori consistenti che vanno considerati anche in relazione ai nigeriani denunciati alle varie Procure della Repubblica per delitti collegati al traffico e allo spaccio: 813 nel 2011, di cui 727 in stato di arresto, 752 nel 2012 (675 arrestati) e 386 nel 2013 (al 30 giugno), inclusi i quindici spacciatori (uomini e donne) nigeriani arrestati dalle forze di polizia a Parma e a Padova alcuni giorni fa. Padova, peraltro, è la terza città in Italia, dopo Roma e Torino, per la presenza di nigeriani (3.017) con permesso valido a giugno del corrente anno. Una situazione, dunque, che merita un attento monitoraggio.
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