Antimafia, Gubitosi: Nuovo contratto Rai vincolerà a maggiore impegno
Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, dichiara a Libera Informazione: “Punteremo molto sulla formazione e sull’informazione sui temi della lotta alle mafie. Nel futuro contratto di servizio verranno inserite norme che vincoleranno la Rai ad occuparsi di questi argomenti”. Indipendenza, pluralismo e innovazione. Si può riassumere in queste tre parole la Rai che il direttore generale, Luigi Gubitosi, ha in mente. Dopo l’intervento alla Commissione di vigilanza Rai, il direttore del Servizio Pubblico, ha replicato oggi al convegno organizzato al Cnel a Roma ““Una nuova carta d’identità per la Rai” promosso da Articolo21 e dalla Fondazione Di Vittorio. L’obiettivo del convegno – spiegano gli organizzatori – è “affermare un metodo nuovo, partecipato e trasparente per discutere del futuro della RAI avviando un’ampia consultazione sul rinnovo della Concessione che coinvolga non solo i rappresentanti delle istituzioni ma anche la scuola, le università, le associazioni culturali, i sindacati, i dirigenti e i dipendenti della Rai, e le forze intellettuali più vivaci dell’industria audiovisiva e dell’editoria”.
Durante il suo intervento Gubitosi ha puntato il dito su alcune linee guida per il rilancio del Servizio Pubblico: indipendenza (“un aspetto che in passato è stato trascurato” commenta) pluralismo (“ma sono contrario a fazioni” dentro la Rai”) innovazione (“la Rai in futuro dovrà muoversi come una Media Company italiana, le piattaforme di informazione sono state moltiplicate dall’avanzare di nuove tecnologie e non possiamo non tenerne conto”). “La maggior parte dei mali della Rai – commenta Gubitosi – nascono all’interno dell’azienda. Secondo Gubitosi, inoltre, “bisogna tenere tutti i conti in ordine, c’è un obbligo morale di efficienza vincolante perché si utilizzano fondi pubblici”. Infine, l’annuncio: la Rai è pronta ad un dibattito collettivo sul ruolo del Servizio Pubblico e al confronto sull’esempio della Bbc . Un appuntamento cui potrebbero partecipare proprio alcuni dirigenti del gruppo radiotelevisivo inglese.
Gubitosi parla spesso dei “conti” della Rai ma al centro del rilancio del Servizio Pubblico ci sono soprattutto i contenuti. In un’intervista rilasciata solo qualche giorno fa al Corriere della Sera, il direttore della Rai aveva annunciato di voler migliorare, fra le altre cose, l’ informazione su criminalità organizzata e legalità (spesso trascurati dai Tg, ndr) insieme ad altri temi sociali poco illuminati. Così, a margine del convegno, abbiamo chiesto al direttore generale in che modo si procederà. Gubitosi, confermando queste intenzioni, anticipa una delle proposte in cantiere per rilanciare l’informazione antimafia. “In merito a questi argomenti, proveremo ad inserire nel contratto di servizio delle norme che vincolino la Rai ad affrontare questi temi – dichiara – con serenità ma anche con approfondimento di dibattito”. Un impegno, dunque, da mettere nero su bianco nel “contratto” che vincolerà la Rai dal suo prossimo rinnovo, dopo il 2006. La mente va subito alla recente polemica nata su uno dei programmi di maggiore approfondimento proprio su mafie e antimafia, Lucarelli Racconta (erede televisivo di “Blu notte”, ndr). Sul caso del programma di Rai tre, condotto da Carlo Lucarelli e la sua iniziale scomparsa dai palinsesti (sulla quale – a Libera Informazione – risponde anche il direttore di rete, Andrea Vianello – dichiarando “Come scritto oggi su Repubblica , anche se non l’ho trovato nei palinsesti al mio arrivo, stiamo lavorando in questa direzione” ) Gubitosi rilancia e rassicura i tanti che in queste ore stanno firmando la raccolta firme su Change.org: “Punteremo molto sulla formazione oltre che sull’informazione e sul dibattito il più possibile informato sui temi di maggiore interesse sociale, come quello della lotta alle mafie”.
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