Tg3: «Anche in Piemonte la raccolta della frutta diventa emergenza umanitaria»
Dalla Calabria al Piemonte “l’emergenza” lavoratori stagionali in tutto il Paese.
Il servizio del Tg3 nella rubrica “Fuori Tg”
La nota di Don Pino De Masi sulla situazione dei lavoratori migranti in Calabria
In questi giorni i cittadini della Piana stiamo assistendo con l’amaro in bocca alla conclusione di due vicende. La prima: le due tendopoli di San Ferdinando vengono smantellate ed i migranti che ancora erano ivi alloggiati, vengono messi praticamente in mezzo alla strada. Motivo: le tendopoli erano ormai diventate baraccopoli senza neanche energia elettrica, da quando erano terminati i fondi messi a disposizione dalla Caritas Italiana e dalla Diocesi. In tanti mesi lo Stato, in tutte le sue componenti istituzionali, non è riuscito a trovare poche decine di migliaia di euro per la gestione! La seconda: Nino Demasi, il coraggioso imprenditore della Piana decide di porre fine alla propria esperienza imprenditoriale per “crimini di Stato”. Le sue lunghe battaglie che lo hanno esposto sul piano umano ed imprenditoriale si scontrano con l’incapacità dello Stato di superarle pastoie burocratiche per assicurare ai cittadini l’applicazione delle leggi. Se a questo aggiungiamo la situazione di povertà, di miseria, di diseguaglianza presente nel nostro Paese e soprattutto nel nostro territorio, situazione fotografata dal gruppo Abele e da Libera nel dossier “Miseria ladra”, ai cittadini onesti non resta che la disperazione e l’amara conclusione che vivere onestamente sia inutile. Come cittadino, referente di Libera e a nome quindi di tutti coloro che si ritrovano attorno a questa realtà, ma anche come Sacerdote di una Chiesa povera e dei poveri, come la vuole il Vangelo e Papa Francesco, esprimo vicinanza concreta e corresponsabilità a Demasi, ai migranti e a tutti i cittadini a cui vengono negati i più elementari diritti e nel chiedere ad alta voce la presenza dello Stato sociale nel nostro territorio, invito tutti i cittadini onesti a non scoraggiarsi e ad andare avanti insieme nel continuare ad alimentare giorno per giorno con il contributo di tutti, percorsi di giustizia.
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