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Roma città di mafie. Viaggio dell’antimafia per le vie della Capitale

di Tatiana Giannone il . Lazio

Si può dire  che Roma sia una città di mafie? L’associazione daSud, in occasione della “Lunga Marcia della Memoria”, ha scelto di organizzare un “giro turistico” per le vie della Capitale, in quei luoghi  che possono rappresentare simboli dell’infiltrazione e del radicamento delle mafie a Roma. Giornalisti, intellettuali e semplici cittadini hanno  il dovere di guardare con occhi nuovi la città, imparando a riconoscere i luoghi che per troppo tempo sono stati dominio assoluto della criminalità organizzata. Alla conferenza stampa tanta partecipazione da parte di politici locali e nazionali, perché, come ama ricordare Luigi Ciotti, la lotta alla mafia parte proprio da Roma e dal lavoro in Parlamento.

Si parte dal Cafè de Paris: storico locale della Dolce Vita, è sotto amministrazione giudiziaria dopo essere stato sottoposto a sequestro perché controllato dalla cosca calabrese degli Alvaro; sono tantissimi altri i locali sequestrati e confiscati in questi ultimi anni, tutti segni evidenti di quanto sia forte il potere economico delle mafie a Roma. Tappe successive saranno Palazzo Koch, il Campidoglio; corso Vittorio Emanuele, il palazzo della Corte di Cassazione, Villa Borghese e il quartiere dei Parioli, fino ad arrivare a Piazza Bologna, considerata da tutti il salotto della nuova borghesia romana, da tempo nelle mani della ‘ndrangheta. Inevitabile, dichiara daSud, una sosta davanti al Campidoglio: il nuovo sindaco dovrà dimostrare, nei prossimi mesi di lavoro, di aver recepito la richiesta di maggiore legalità da parte della cittadinanza, e dare il via ad un cammino di trasparenza e collaborazione con tutte le organizzazioni che lavorano nel sociale.

È arrivato il momento di pronunciare la parola mafia anche qui, a Roma, centro nevralgico del nostro Paese.

La storify a cura di daSud

 

 

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