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Don Ciotti: “Non abbiamo bisogno di 95 cacciabombardieri F-35”

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“Quando ci dicono che non ci sono i soldi è questioni di scelte anche che devono essere fatte” – dichiara Luigi Ciotti, presidente dei Libera e Gruppo Abele. “Non abbiamo bisogno di 95 cacciabombardieri F-35. Ci sono delle priorità, e la prima priorità è mettere al centro la persona”. Luigi Ciotti è uno dei firmatari di un nuovo Appello al Parlamento per la cancellazione del programma F-35*

 

 

L’appello di don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, Umberto Veronesi, Chiara Ingrao, Cecilia Strada, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Riccardo Iacona, Gad Lerner apre una nuova campagna di pressione sui parlamentari coordinata dalla Rete Italiana Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della pace. La campagna “Taglia le ali alle armi” raccoglierà le adesioni dei cittadini, esponenti della società civile e degli Enti Locali.

Dopo le dichiarazioni critiche sul progetto in campagna elettorale (provenienti dalla stragrande maggioranza dei gruppi politici), dopo che la campagna “Taglia le ali alle armi” aveva sottolineato l’esistenza in linea di principio di una maggioranza parlamentare per il “NO” al progetto Joint Strike Fighter, sono oggi nove personalità di rilievo nazionale a lanciare un appello che si allinea alle richieste del movimento che si oppone ai caccia F-35.Un appello diffuso in vista della discussione alla Camera dei Deputati di una mozione (sostenuta da 158 deputati SEL, PD e M5S) che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al progetto di costruzione ed acquisto dei caccia di quinta generazione.Esponenti dell’informazione e della cultura come Gad Lerner, Roberto Saviano e Riccardo Iacona e personalità del mondo della Pace come Cecilia Strada e Chiara Ingrao; personaggi di rilievo pubblico (e primi firmatari di mozioni contro gli F-35 nella scorsa legislatura) come Umberto Veronesi e Savino Pezzotta e due figure importanti del mondo dell’impegno cattolico come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti. Tutti insieme per chiedere al nostro Parlamento una scelta di responsabilità su questo tema particolare e su quello delle spese militari in generale.

“Ci troviamo di fronte ad un passo importante per far sentire con forza ai nostri Deputati come sia davvero necessario che il Parlamento riprenda in carico questo tema” afferma Francesco Vignarca coordinatore di Rete Italiana per il Disarmo. Se è vero infatti che è oggi il Governo -a seguito di tutti i passaggi di autorizzazione previsti dalla legge – a poter decidere autonomamente sull’acquisto dei caccia F-35, è anche vero che la situazione è molto cambiata dal 2009 (data dell’ultima votazione parlamentare a riguardo) e nell’ottica della difficile situazione del paese su più fronti non si può certo tirare dritto come se nulla fosse mutato. “Va poi detto che da più parti (anche da chi non vuole subito una cancellazione del programma, e perfinodallo stesso nuovo Ministro della Difesa) si è sottolineata la necessità di avere sugli F-35 una franca e piena discussione in Parlamento” conclude Vignarca.Nel testo dell’appello si sottolinea come la scelta di continuare ad acquisire i cacciabombardieri con capacità nucleare sia “incomprensibile” vista l’attuale mancanza di risorse “per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale”.

“Quella degli F-35 è una gran brutta storia che fa male agli italiani e alla nostra democrazia” commenta Flavio Lotti coordinatore della Tavola della Pace. “Gli F-35 fanno male agli italiani perché sottraggono preziose risorse che attendono disperatamente di essere utilizzate per combattere la disperazione e la disoccupazione di molte donne e uomini del nostro paese. Gli F-35 fanno male alla nostra democrazia perché attorno a queste armi si muove un complesso reticolo di interessi politici, economici e militari che stanno inquinando e minando in profondità le istituzioni del nostro paese. Per questo è bene che il nuovo Parlamento si pronunci chiaramente.”La campagna “Taglia le ali alle armi” ha già sottolineato con preoccupazione le recenti parole del Ministro Mauro che ha descritto il caccia F-35 come uno “strumento per la pace” da utilizzarsi in ottica di proiezione anche per interventi lontani dall’Italia.”Il Parlamento ha un’ottima occasione per riavvicinarsi a un’ampia parte della popolazione, che è sicuramente contro gli F3-5 ­ sottolinea Grazia Naletto co-portavoce della campagna Sbilanciamoci! – Non possiamo mantenere anche su un tema delicato come questo la grande distanza tra le richieste e le convinzioni delle italiane e degli italiani e le scelte della nostra politica. In tal senso giudichiamo positivamente la presentazione di analoghi documenti per il NO agli F35 anche al Senato, auspicando che a breve possa avvenire anche in tale ramo del Parlamento una discussione approfondita”.

La campagna “Taglia le ali alle armi” ribadisce, come già detto nei giorni scorsi, che la discussione alla Camera può diventare l’occasione per far crescere la consapevolezza che l’acquisto dei caccia F-35 non può essere condotto e deciso sulla base di dati parziali e non corretti, come invece è stato fatto in tutti questi anni. Le stime diffuse dalla nostra Campagna da tempo dimostrano come i dati del Ministero della Difesa riguardo ai costi, ai tempi, e alle ricadute occupazionali e tecnologiche siano assolutamente falsate e non corrispondano a verità.

Il costo di acquisto dei 90 caccia previsti si attesterà su 14 miliardi di euro mentre il costo “di vita” dell’intero programma supererà i 50 miliardi di euro. Approfondimento in tal senso nella scheda tecnica allegata.Da domani sarà inoltre attivo sul sito www.disarmo.org/nof35 un meccanismo di pressione popolare sui Deputati in vista della discussione (prevista a fine mese) della mozione presentata alla Camera dei Deputati.

Di seguito il testo completo dell’appello diffuso oggi:

LA CAMERA DEI DEPUTATI VOTI LO STOP AGLI F35
Nei prossimi giorni la Camera dei Deputati discuterà una mozione di 158 parlamentari di SEL, PD e M5S che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter.In linea con le richieste e indicazioni della campagna “Taglia le ali alle armi” (che dal 2009 si batte contro i caccia) sosteniamo questa nuova iniziativa parlamentare e tutte quelle che si renderanno necessarie per bloccare una scelta così sbagliata.Spendere 14 miliardi di euro per comprare (e oltre 50 miliardi per l’intera vita del programma) un aereo con funzioni d’attacco, capace di trasportare ordigni nucleari, mentre non si trovano risorse per il lavoro, la scuola, la salute e la giustizia sociale è una scelta incomprensibile che il Governo deve rivedere. Per questo chiediamo a tutti i Deputati di sostenere questa mozione e tutte le iniziative parlamentari tese a fermare il programma degli F35 e a ridurre le spese militari a favore del lavoro, dei giovani, del welfare e delle misure contro l’impoverimento dell’Italia e degli italiani.
Luigi Ciotti
Riccardo Iacona
Chiara Ingrao
Gad Lerner
Savino Pezzotta
Roberto Saviano
Cecilia Strada
Umberto Veronesi
Alex Zanotelli***

Il precedente appello è rilanciato dalla campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, Tavola della Pace) che invita ad utilizzarlo come forma di pressione sui Deputati della Repubblica, utilizzando anche gli strumenti di mobilitazione presenti sul sito ufficiale www.disarmo.org/nof35

La petizione online e i documenti della Campagna “Taglia le ali alle armi” contro la partecipazione italiana al progetto F-35 sono raggiungibili all’indirizzo www.disarmo.org/nof35Ulteriori informazioni sulla campagna si possono trovare anche sui siti delle organizzazioni promotrici: www.perlapace.it (Tavola della Pace) – www.sbilanciamoci.org (Campagna Sbilanciamoci!) – www.disarmo.org (Rete Italiana per il Disarmo).

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