Rassegna stampa 12 giugno 2013

” Contro le mafie. Per una coscienza libera e responsabile. Dal 18 giugno parte l’ottava edizione di Libero Cinema in Libera terra, il festival internazionale di cinema itinerante, che si svolgerà principalmente nei luoghi confiscati alla mafia o nelle piazze simbolo della lotta alla corruzione. Prima proiezione speciale sarà L’intervallo, il film di Leonardo Di Costanzo, proiettato a Bruxelles il prossimo 18 giugno nella sede del Parlamento Europeo, che patrocina il festival per la seconda volta consecutiva”.  Così Avvenire racconta il lancio della rassegna cinematografica itinerante di“Libero Cinema in Libera Terra” .

L’iniziativa raccontata anche sul portale “Impronta L’Aquila” che sottolinea “Libero Cinema in Libera Terra festeggia anche un traguardo importante: la 100/a tappa, il 10 luglio a Portella della Ginestra, in Sicilia, con una proiezione evento al centro ippico ”Giuseppe Di Matteo”, un’area confiscata al boss Brusca e restituita alla comunita’ grazie alla cooperativa Placido Rizzotto-Cento Passi. Un mese intenso, durante il quale il Festival, promosso da Cinemovel Foundation con la presidenza onoraria di Ettore Scola, assente alla presentazione per i postumi di una caduta, e da Libera, propone una selezione di 10 film, due dei quali stranieri, che affrontano temi legati alla lotta per la legalita’ e contro il crimine organizzato, ma anche la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali”.

Sempre nella giornata di ieri un altro momento di riflessione legato al tema della cultura contro le mafie si è svolto nel pomeriggio alla Fnsi, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione Articolo21. Sono stati assegnati alcuni premi e uno anche legato al precariato giornalistico e al contrasto alle mafie lo ha ricevuto anche  il giornalista Giovanni Tizian, nel mirino dei boss per alcune sue inchieste sulla ‘ndrangheta in Emilia – Romagna.

 

A Palermo, intanto, nell’aula in cui è in corso il processo sulle stragi del ’92 arriva l’ex falso pentito, Vincenzo Scarantino, l’uomo le cui dichiarazioni hanno depistato per anni le indagini sulla strage di via D’Amelio. E che oggi è imputato per calunnia. Il racconto su L’Espresso” e su “Il Fatto Quotidiano”.