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Ciotti: “Più cultura contro le mafie”

di redazione il . Progetti e iniziative

“La cultura e’ incompatibile con le mafie, da’ la sveglia alle coscienze ed e’ uno dei peggiori nemici dell’illegalita”. Con queste parole Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha ricordato ieri durante la presentazione dell’Ottava edizione della rassegna cinematografica itinerante sui beni confiscati ai boss ” Libero Cinema in Libera Terra”, il ruolo centrale che l’arte, la musica, il teatro, la parola e le immagini, svolgono nella battaglia antimafia. A presentare l’iniziativa che quest’anno raggiunge il simbolico ma importante numero delle 100 tappe in giro per l’Italia a l’Europa, Elisabetta Antognoni, Presidente Cinemovel Foundation, Don Luigi Ciotti presidente di Libera, Roberto De Benedittis di Libera, responsabile dei campi di volontariato e studio “E!state Liberi”, Pierluigi Stefanini di Unipol (fra le realtà economiche che insieme alla BNL sostengono il progetto – clicca qui per conoscere tutti partners). Assente per un problema di salute, Ettore Scola, presidente onorario del festival itinerante, che ha inviato un messaggio in cui sottolinea l’importanza di questo percorso nel contrasto culturale a mafie e illegalità in Italia e nel mondo. Soprattutto attraverso il cinema e l’arte.

“Saremo in sei su un furgone per più di un mese e faremo tappa in tantissime diverse città in Italia e in Europa – dichiara Elisabetta Antognoni, presidente di Cinemovel – così come abbiamo fatto per tantissimi anni in Africa, proveremo a portare  momenti di dialogo, conoscenza e confronto qui dove si sta combattendo una dura battaglia contro mafie e illegalità”. Dirette web, interviste, foto e un racconto attraverso i social network permetteranno a tutti di seguire on line la rassegna cinematografica itinerante. Tanti i film scelti per il festival e – sottolinea Fabrizio Girosoli, consulente della programmazione, anche alcune novità molto importanti nel panorama cinematografico internazionale. Girosoli sottolinea in particolare il tentativo di trattare il tema della legalità delle istituzioni a partire da due vicende delicate come quelle trattate nei film “Gatekeepers” e “The house live in”. Percorsi di cultura  quelli portati nelle singole città da Cinemovel e Libera che trovano il sostegno di tante realtà del sociale ma anche del mondo economico perchè – sottolinea Stefanini dell’Unipol – “quello che vogliamo sia sempre più chiaro è che da questa crisi economica si può uscire soltanto investendo in un’ altra idea di sviluppo, di economia e rimettendo al centro la questione dell’etica e della legalità”.

Riformare il 416ter e non “tradire” la legge sulla confisca e il riutilizzo sociale dei beni. “La cultura dà la sveglia alle coscienze  – commenta Luigi Ciotti, presidente di Libera – e come ogni anno questo percorso sui beni confiscati ci ricorda che la cultura è incompatibile con le mafie. Dobbiamo dirlo a voce alta, soprattutto quando vediamo certe semplificazioni, mitizzazioni, certe fiction che fanno esattamente l’opposto di quello che la cultura può e deve fare per combattere mafie e illegalità”. Il presidente di Libera nel suo intervento punta il dito contro la mancanza di strumenti legislativi, talvolta vecchi,  e sostanzialmente inadeguati a contrastare oggi le mafie e il loro modo di infiltrarsi dentro economia e politica. Dal concorso esterno all’associazione mafiosa “strumento che andrebbe rafforzato e rinnovato alla luce di quello che sono le mafie oggi” – osserva Ciotti, passando per la riforma del 416 ter, sul voto di scambio politico – mafioso “su questo si sono impegnati tanti parlamentari e bisogna agire al più presto”. Infine, puntando dritto al cuore della battaglia antimafia, Ciotti solleva dubbi sulla tendenza a “fare cassa” che i Ministeri in questi giorni stanno annunciando di avere in programma, puntando sul valore economico dei beni confiscati. “Bisogna fare chiarezza su questo punto, evitare di tradire la legge 109/96 che un milione di cittadini hanno chiesto e ottenuto e che prevede il riutilizzo sociale di questi beni. Se a qualcuno devono andare i soldi dei beni confiscati, continua Ciotti – quelli sono i familiari delle vittime delle mafie e i testimoni di giustizia (per quel che riguarda i beni non riutilizzabili, ndr). E poi continuare a promuovere quei percorsi che la legge promuove e ha scelto per restituire i beni alla collettività attraverso l’uso sociale di quegli immobili o aziende”. Drammatica la situazione in cui versano le aziende, ricorda Ciotti,  e anche su questo non si è ancora riusciti ad intervenire per rendere efficace e applicata fino in fondo la legge in vigore.

 

 

 

 

 

Le tappe di Libero Cinema in Libera Terra. Un viaggio, quello ideato da Cinemovel, che quest’anno, oltre a percorrere l’Italia da Nord a Sud toccando luoghi simbolo in otto regioni, aggiunge due tappe estere. Il via il 18 giugno dal Parlamento europeo di Bruxelles, che per il secondo anno consecutivo patrocina l’iniziativa, poi 18 date in Italia fino al 18 luglio (da Genova a Pollica, da Rimini a Bitonto, passando per Galbiate, Polistena, Scansano Jonico) e infine la chiusura a Parigi il 3 ottobre, in coincidenza con la Settimana della Carovana antimafie di Libera. L’iniziativa festeggia anche un traguardo importante: la 100/a tappa, il 10 luglio a Portella della Ginestra, in Sicilia, con una proiezione evento al centro ippico ‘Giuseppe Di Matteo’, un’area confiscata al boss Brusca e restituita alla comunità’ grazie alla cooperativa Placido Rizzotto-Cento Passi. Il Festival propone una selezione di 10 film, due dei quali stranieri, che affrontano temi legati alla lotta per la legalita’ e contro il crimine organizzato, ma anche la difesa dei diritti umani e il sostegno ai valori morali e sociali. Si va da  “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu, “Ali’ ha gli occhi azzurri” di Claudio Giovannesi, a “La nave dolce” di Daniele Vicari, che sara’ proiettato al porto di Brindisi in ricordo del drammatico sbarco di circa ventimila albanesi a Bari, nel 1991. La programmazione continua con “El impenetrable” di Daniele Incalcaterra,  “The house I live in” di Eugene Jarecki, “The Gatekeepers”di Dror Moreh, “L’Intervallo” di Leonardo Di Costanzo, “Terra Matta” di Costanza Quatriglio, “Il sangue verde” di Andrea Segre e infine “Alla luce del sole” di Roberto Faenza.’

 E!State Liberi “Più di 6000 giovani quest’estate sui beni confiscati”. Tantissime le richieste che sono arrivate anche quest’anno per i campi di volontariato e studio organizzati dalla rete di Libera sui territori. Tante in più di quanto è possibile ospitare. Segnale che i giovani vogliono esserci in questa battaglia, “vogliono sporcarsi le mani” direttamente. Hanno voglia di conoscere da vicino queste realtà e sentirsi parte di questi percorsi di cambiamento – spiega Roberto De Benedittis, responsabile nazionale dei campi di volontariato e studio organizzati da Libera. “In questi ultimi anni abbiamo avviato anche differenti percorsi (pensiamo a quello relativo ai dipendenti delle aziende,ndr) per rispondere alle diverse esigenze e domande: quest’anno abbiamo ricevuto tante richieste anche da famiglie che speriamo di poter accogliere insieme il prossimo anno” – spiega De Benedittis.

 

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