Lecco, così rinasce la pizzeria dei boss
La ex pizzeria Wall Street è stata destinata al Comune di Lecco: in un comunicato ufficiale l’Agenzia nazionale per la gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati, con la firma del direttore e prefetto Giuseppe Caruso, il 29 maggio scorso ha affidato al comune l’immobile in via Belfiore confiscato nel 1996, che «potrà essere restituito alla collettività ed utilizzato per finalità sociali, sulla base di un progetto di riqualificazione territoriale presentato da “Libera”, che prevede la realizzazione di uno spazio culturale nel quale promuovere “i saperi ed i sapori della legalità”». Questa notizia arriva a oltre un anno di distanza dal comunicato dell’allora prefetto di Lecco Marco Valentini e del sindaco Virginio Brivio, nel quale si affermava la decisione di liberare l’immobile dall’archivio di prefettura e questura per poter mettere in moto i procedimenti necessari all’attuazione del nuovo progetto.
Ad agosto 2012, in una serata a conclusione del campo di volontariato “E!State liberi” a Lecco, in presenza del vice prefetto Chiara Armenia e dell’assessore ai servizi sociali Ivano Donato, il progetto della “nuova pizzeria della legalità” Wall Street è stato presentato alla cittadinanza. Allora come oggi venne detto che, nonostante la scelta di non cambiare la destinazione d’uso della pizzeria avrebbe potuto apparire un azzardo, anche in considerazione delle difficoltà economiche che si riscontrano per l’avvio di una qualsiasi impresa commerciale, l’idea era volta a realizzare un salto di qualità nella portata simbolica e sostanziale dell’utilizzo dell’ex pizzeria appartenente alla famiglia ‘ndrangetista Coco Trovato.
L’obiettivo comune espresso dalla Prefettura e dall’amministrazione era che il ristorante-pizzeria “Wall Street” riaprisse al più presto i battenti, per diventare non solo un luogo dedito alla ristorazione pubblica e convenzionata, ma anche uno spazio dove promuovere una cultura della legalità democratica e un’azione antimafia sociale e civile che potesse valorizzare le tante realtà associative che lavorano e si impegnano sul territorio cittadino e provinciale di Lecco. Il Comune di Lecco dovrebbe come prossimo passo dare vita ad un avviso pubblico, per l’individuazione del soggetto che andrà a gestire l’immobile di via Belfiore. Un soggetto che, secondo la proposta progettuale presentata da Libera, avrà come primo obiettivo la riabilitazione funzionale della struttura e, in seguito, l’inserimento lavorativo di persone che ad un profilo professionale attinente alla ristorazione accompagnino anche dei profili di carattere educativo e culturale, tali da rappresentare al meglio questa doppia natura della nuova “Wall Street”. Uno degli obiettivi è quello di valorizzare l’ampio seminterrato come spazio di tipo musicale e ricreativo, anche per sopperire alla mancanza in città di un luogo stabile che consenta ai giovani la possibilità di sviluppare le proprie doti musicali.
Questo progetto, che vorrebbe riproporre anche nelle regioni del Nord Italia un riutilizzo non solo sociale ma anche lavorativo dei beni confiscati, rappresenta una nuova scommessa nel percorso iniziato con l’approvazione della legge 109/96 che ha istituito il riutilizzo dei beni sottratti ai mafiosi. Nelle diverse regioni meridionali, dalla Puglia alla Sicilia, sono diverse le realtà produttive, prevalentemente agricole, che da anni percorrono queste strade di riscatto sociale e riutilizzo lavorativo mediante beni confiscati ai boss. Recentemente questa strategia, come avvenuto nel caso del Bar Italia a Torino, è stata adattata anche alle realtà e possibilità delle regioni settentrionali, dove è possibile collegare la simbologia antimafia alla concretezza di una risposta lavorativa etica e legale come risposta democratica alla violenza criminale. I tempi di realizzazione del progetto dipendono da diversi fattori ma soprattutto dalla risposta del territorio in termini di partecipazione e mobilitazione di risorse. A Lecco anche quest’anno si svolgeranno due di volontariato estivi sul tema delle mafie: dal 24 agosto all’1 settembre organizzati da Legambiente e Libera, dal 26 luglio al 4 agosto da, Arci Cgil e Libera a Campsirago.
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