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L’altra Valle D’Aosta

di Marika Demaria il . Recensioni, Valle d'Aosta

“Sono arrivato a Torino nel 1971 e da subito ho saputo che in Valle d’Aosta vi era un locale attivo: responsabile era tale Pansera Santo, proprietario di un autolavaggio in Aosta; dal locale di Aosta dipendeva il sottolocale di Ivrea gestito dalla famiglia Forgione. L’attività principale del locale di Aosta erano le estorsioni a imprenditori e la droga”. Così il pentito Francesco Fonti, nel 2000, descriveva – nell’ambito dell’operazione “Lenzuolo” dell’anno prima – la presenza della criminalità organizzata in Valle d’Aosta. Una presenza che, a distanza di tredici anni, non è ancora stata accettata. Molti minimizzano, altri negano, altri ancora credono che contrastare la mafia sia come arginare la microcriminalità, installando video telecamere di sorveglianza che dovrebbero essere una sorta di panacea. Per non accarezzare il pelo dell’acqua ma per cercare invece di scandagliare i fondali, abbiamo avvertito la necessità di raccogliere documentazione, materiale giornalistico, atti giudiziari.

È nato “L’altra Valle d’Aosta. ‘Ndrangheta, negazionismo e casi irrisolti ai piedi delle Alpi”, volume della collana “I Quaderni di Libera e Narcomafie”, editi dal Gruppo Abele. Un anno di impegno volontario, non solo da parte degli attivisti di Libera Valle d’Aosta, ma anche dei rappresentanti di alcune associazioni aderenti al coordinamento regionale, come Legambiente Valle d’Aosta e Mia-Memoria Impegno Azione (emanazione del presidio intitolato alla memoria del giornalista Giancarlo Siani). Un anno di “ricerca seria e documentata” a cui ci richiama sempre don Luigi Ciotti. A lui il nostro ringraziamento per aver creduto sin da subito in questo progetto e per darci l’importante opportunità di diffondere questa pubblicazione a livello nazionale.

Poco più di cento pagine raccontano la percezione locale e nazionale del fenomeno della criminalità organizzata, ‘ndrangheta in particolare, in Valle d’Aosta, gli illeciti ambientali, episodi eclatanti di reati civetta quali l’evasione fiscale, significativi reati penali occorsi negli ultimi anni in Valle d’Aosta. Il lavoro si è concluso il 30 aprile 2013 e sarà presentato questa sera, martedì 4, alle ore 21 presso l’Etoile du Nord di Sarre, alla popolazione. Saranno presenti il dottor Mario Vaudano, già Procuratore della Repubblica presso la Pretura di Aosta, che ha curato l’introduzione del dossier, e Paola Caccia, figlia del Procuratore Bruno Caccia. A lui è stato deciso di dedicare il volume: perché parliamo di ‘ndrangheta al Nord e lui fu il primo magistrato ucciso a Torino dalla criminalità organizzata, il 26 giugno 1983. Bisogna tenerlo sempre ben presente quando sentiamo affermare che le mafie al Nord non esistono, non uccidono, sono sommerse.

“L’altra Valle d’Aosta” rappresenta un traguardo che si è già trasformato in punto di partenza. Continueremo il nostro impegno quotidiano in Libera, chiedendo risposte ben precise alla politica valdostana.

Marika Demaria, giornalista di Narcomafie e referente di Libera Valle d’Aosta

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