Libera sarà parte civile
La notizia arriva da Palermo durante l’udienza (la prima dopo il rinvio di lunedì scorso) del processo che si è aperto a Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato – mafia. La rete di associazioni contro le mafie e per la legalità, presieduta da Luigi Ciotti, aveva presentato la richiesta di costituzione parte civile che oggi è stata accettata dai giudici. Tante le motivazioni che hanno spinto la rete di Libera ad essere presenti, anche sotto il profilo giudiziario, in questo processo in cui sono imputati uomini delle istituzioni, boss di Cosa nostra e investigatori delle forze dell’ordine.
In una nota Libera spiega le ragioni della costituzione parte civile. “Dall’indignazione a quell’ondata di violenza criminale che attraversò l’Italia, nasce Libera. Siamo alla fine del 1994, giovani, singoli cittadini, associazioni nazionali e locali si incontrano per la costituzione di una rete antimafia. Una rete di associazioni che vogliono rappresentare quell’Italia che non vuole arrendersi alla violenza mafiosa. La presenza criminale mafiosa ferisce l’intera società, i colletti bianchi, le tante zone grigie del nostro paese, rubano il futuro, la vita delle persone ed è giusto rendere conto di questo. Nel rispetto dei ruoli a partire dalla giustizia che deve fare il suo corso, noi vogliamo fare la nostra parte con il coraggio della denuncia e la forza della proposta perchè non c’è giustizia senza verità e noi vogliano incoraggiare la ricerca di verità”. “La richiesta di riconoscimento della presenza dell’Associazione nelle aule di giustizia in cui si processano i principali responsabili del sistema di violenza e intimidazione che ha condizionato e condiziona la vita civile e democratica di tutti i cittadini, è anche la naturale prosecuzione delle iniziative che Libera promuove nel territorio, in speciale modo accanto ai familiari delle vittime, nelle scuole e nelle università, con le chiese, con le associazioni”. Parte civile anche il Comune di Firenze e numerose associazioni antimafia, fra le altre quella fondata da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio.
La cronaca dell’ultima udienza
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Per una cronologia della trattativa è possibile consultare il lavoro realizzato dal portale www.19luglio1992.it
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