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In Europa più vicini ad una Legge sulla confisca dei beni. Libera: “Risultato importante”

di redazione il . Istituzioni

Un nuovo passo avanti in Europa contro mafie e illegalità. Con 46 voti a favore, 7 contrari e tre astensioni, la normativa sul congelamento e la confisca dei beni delle mafie e dei gruppi terroristici si avvia verso la fase di trilogo (confronto con Consiglio e Commissione in ruolo facilitatore).  A darne notizia la relatrice della commissione delle libertà civile del Parlamento Europeo, Monica Macovel. Da alcuni anni è stato avviato in Europa, grazie all’impegno della società civile e di alcuni politici, un percorso verso una normativa unitaria in materia di beni confiscati.

La bozza. Secondo quanto emerso, la parte della bozza più dibattuta in Commissione riguarda la confisca dei beni senza che il soggetto proprietario sia sottoposto ad arresti. Questo può avvenire in caso di morte, di malattia grave, o di fuga. Ma c’é anche un quarto punto – che senza specificare se con procedura civile o penale – prevede la confisca dei beni se vi è prova che siano frutto di attività illecita.  In questo caso – spiega Macovel – non si segue l’autore dei reati ma si parte dal bene. Si conduce l’investigazione sui soldi. E questo è il futuro. Non ha senso mettere i criminali in prigione e lasciare che tutti quei soldi rafforzino le attività criminali” (secondo Macovel leggi di questo tipo esistono già in Gran Bretagna, Irlanda, Bulgaria e Italia). Nella bozza si raccomanda inoltre che i beni confiscati siano utilizzati per il risarcimento delle vittime, il riutilizzo sociale o per rafforzare le leggi in materia. Adesso i lavori ai spostano  a livello del Consiglio dell’UE e la Commissione avrà ruolo di facilitatore.

Libera. “Bene andiamo avanti. Un risultato importante che accogliamo con soddisfazione, condivisa da tutte le associazioni aderenti a Flare, per un risultato non scontato, vista la resistenza “culturale” in Europa sull’argomento della confisca dei beni ai mafiosi. Ora è necessario che l’azione di sensibilizzazione si sposti sul Consiglio e sulla Commissione”. Questo il commento giunto oggi, in una nota comune, da Franco La Torre, presidente di Flare e ufficio presidenza di Libera e Tonio Dell’Olio, responsabile Libera International. “Ci sembra di cominciare a raccogliere i primi risultati di una vera e propria azione di lobby che come Libera  – sottolineano – ci ha visto attivi fin dai primi anni del 2000 insieme alle tante associazioni europee collegate al network di Flare e alla sensibilità di tanti parlamentari europei che della lotta alla criminalità a livello europeo hanno fatto il loro cavallo di battaglia”. “La vera sfida – concludono  Franco La Torre e Tonio Dell’Olio –  nella lotta alle mafie si  combatte  sul fronte europeo perchè è chiaro che i soldi di provenienza illecita della mafia russa, delle mafie dell’ex Jugoslavia e della mafia siciliana, della ndrangheta e della camorra  si trovano anche e soprattutto  al di fuori dei confini dei rispettivi Paesi. Colpire le mafie a livello europeo come avviene in Italia,  nel loro interesse principale, ovvero il profitto, è di capitale importanza per un contrasto adeguato e vincente contro la criminalità organizzata”.

Europa. “Oggi è stato un giorno importante per la lotta alla mafia nell’Unione europea. Da un lato, è stata approvata finalmente una proposta di direttiva che stabilisce norme comuni per la confisca dei beni sottratti alla criminalità organizzata, e dall’altro sono stati definiti per la prima volta a livello europeo i reati di crimine organizzato, di corruzione, di voto di scambio e di falso in bilancio”. Così l’eurodeputata Rita Borsellino (S&D) ha commentanto i due documenti approvati in commissione libertà pubbliche e in commissione criminalità organizzata.  “E’ stata una battaglia complicatissima – prosegue la Borsellino, relatrice per il gruppo S&D. – viste le enormi differenze in materia penale tra gli Stati membri, ma alla fine siamo riusciti a ottenere due provvedimenti che sicuramente rappresentano un primo grande passo verso una normativa comune nell’Ue per il contrasto alle mafie. Tra le norme approvate meritano un particolare rilievo quella relativa alla possibilità di riutilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata per fini sociali, cosi come accade con successo nel nostro paese, quella riguardante l’istituzione di un Procuratore europeo e infine quella sull’incandidabilità di soggetti che hanno subito condanne definitive per reati riguardanti la criminalità e la corruzione”.

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