Ebook, Terrelibere.org “Il movimento antimafia siciliano”
Le stragi del 1992 segnano l`inizio del movimento antimafia siciliano? No. Una ricognizione storica appassionante e completa ci spiega che nell`isola la storia dell`antimafia inizia con quella della mafia. Contrariamente a quanto generalmente creduto, la ribellione alla mafia non rappresenta assolutamente per il popolo siciliano – o per la parte migliore di esso – una novità degli ultimi anni. Secondo l`opinione prevalente, le tragiche stragi del `92 avrebbero segnato una sorta di spartiacque tra un vecchio e un nuovo modo di porsi dei siciliani nei confronti della mafia: mentre prima essi avrebbero avuto, quasi tutti, un atteggiamento nel migliore dei casi indifferente e nel peggiore di collusione e sostegno, con questi avvenimenti si sarebbe attuata una “rivoluzione delle coscienze` e quell`atteggiamento sarebbe completamente cambiato, fino ad arrivare ad una netta contrapposizione al fenomeno mafioso.
Basta approfondire l`argomento per rendersi conto che questa immagine è distorta. Infatti, mentre la caratterizzazione della mafia in organizzazione criminale e in sistema di potere economico e politico è avvenuta con la costituzione dello Stato unitario in Sicilia, la prima cosciente e organizzata reazione popolare contro la mafia risale al 1893, anno in cui si diffusero nelle campagne dell`entroterra i Fasci dei lavoratori.
Il movimento antimafia si è sviluppato parallelamente al potere mafioso, nascendo come la più nobile reazione da parte di quei soggetti sociali che erano direttamente soggiogati da tale potere, che impediva loro qualunque reale processo di evoluzione economica e sociale.
Centinaia di migliaia di contadini, per sessant`anni, furono coraggiosi protagonisti di una lotta cruenta, che li portò al sanguinoso scontro fisico, quotidiano, con i “mammasantissima`, combattendoli sul piano economico, avanzando concrete rivendicazioni contro le posizioni privilegiate costruite sul sudore, e il sangue, dei “viddani`.
Oltre che dalla origine centenaria del movimento antimafia, l`attenzione è rapita dalla intensità, dallo spessore delle lotte contadine, dal loro carattere di massa, dalla loro continuità nel tempo e progressiva, costante evoluzione verso obiettivi sempre più azzardati, dallo sterminio cui andarono incontro.
L`antimafia non è stata solo repressione giudiziaria. Per questo si deve rendere memoria a chi per primo ha lottato contro due volti dello sfruttamento selvaggio: quello illegale e quello legale.
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