Stalking, oltre 25 delitti al giorno
Il tragico episodio di Montebelluna, pochi giorni fa, della storia d’amore tra Matteo e Denise conclusasi tragicamente con l’omicidio della giovane donna e il suicidio del quarantenne Matteo, ripropone il dramma che vivono le (molte) donne oggetto di “stalking”, ma anche il problema di come sia stato possibile rilasciare, da parte del Commissariato di P.S. di Jesolo (Venezia), il porto d’armi per tiro a volo ad una persona (residente a Montebelluna) che poco prima sarebbe stata denunciata per “atti persecutori”. L’inchiesta accerterà anche questi punti dubbi. Sta di fatto che questo delitto sta dannatamente aumentando negli ultimi anni. Soltanto nei primi dieci mesi del 2012 sono stati 7.553 i delitti per “atti persecutori” (dati attualmente disponibili e provvisori, del Dipartimento della Pubblica Sicurezza) denunciati dalle forze di polizia alla magistratura. Venticinque episodi al giorno. A fine anno, secondo dati ufficiosi, sarebbero stati quasi 9mila i casi. Una cifra impressionante. Si tratta dei cosiddetti reati di “stalking” (il termine, in inglese, indica il molestare una donna seguendola o telefonandole continuamente) che, quasi sempre, hanno come vittime le donne (l’episodio di alcune settimane fa, a Mantova, di una “nonna” stalker, arrestata, è l’eccezione che conferma la regola). Il guaio è che, purtroppo, spesso sfociano in gravissimi episodi di violenza come testimoniano alcuni recentissimi femminicidi. Sono ben 122, infatti, le donne uccise nell’anno in corso. Il delitto di “stalking” – articolo 612 bis del codice penale – è stato introdotto nel nostro ordinamento penale con un decreto legge del 2009, convertito nella legge 23 aprile 2009 n°38. E’ perseguibile a querela della persona “molestata” dalle ripetute condotte minacciose da parte dello “stalker”, condotte che causano un grave stato di ansia, paura o il fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto. In questo senso la norma. Per questo delitto si procede d’ufficio (è previsto anche l’arresto facoltativo nella flagranza) quando gli “atti persecutori” vengono compiuti da una persona che è stata già “ammonita”. L’ammonimento orale, introdotto sempre dalla legge 38/2009, è un atto amministrativo, emesso dal questore, dopo una rapida istruttoria ( normalmente svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura), e si è rivelato uno strumento particolarmente efficace.
La legge prevede la compilazione di un verbale nel quale si dà atto dell’invito rivolto al “molestatore” a tenere una “condotta conforme alla legge”. In situazioni di questo tipo, si può senz’altro affermare, anche per esperienze di servizio personali, che le sottovalutazioni dopo le denunce di una donna che chiede aiuto( ma anche di un uomo o di un ragazzo) e i ritardi sia dell’autorità di p.s. che del p.m. eventualmente investito del fatto, possono essere fatali. Anche per questo si richiedono sensibilità particolarmente affinate da parte della magistratura e delle forze di polizia. Spetta, poi, a queste ultime, oltre che ai presidi sanitari sul territorio e più in generale alle istituzioni pubbliche, avuta notizia del reato di atti persecutori, informare adeguatamente la vittima sulla presenza di centri antiviolenza esistenti sul territorio di residenza e stabilire anche, eventualmente, gli opportuni contatti. Nonostante le campagne mediatiche ( svolte, in genere, a corrente alternata, quando si arriva all’omicidio della donna uccisa, dopo ripetute molestie, dall’ex marito, ex fidanzato o ex compagno), il fenomeno ha assunto dimensioni meritevoli della massima attenzione. Nella sgradevole graduatoria nazionale degli “stalkers” del 2012 ( al 31 ottobre), in testa troviamo la Lombardia con 1.189 delitti, seguita dalla Campania (839), dal Lazio (797), dalla Sicilia (763), dalla Puglia (600), Piemonte (490), Emilia Romagna (461), Toscana (443). Il Veneto si attesta sulla nona posizione con 439 episodi mentre Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia registrano entrambe 89 episodi. Chiude la classifica la Val d’Aosta con 16 casi. E’ possibile che a contrastare più efficacemente questo disgustoso fenomeno, che si rivolge soprattutto contro le donne, possano contribuire anche le norme della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificate l’11 dicembre 2012 dal Consiglio dei Ministri. Ma già altri episodi di stalking in queste ultime ore (a Roma, una donna uccisa a colpi di pistola dall’ex marito che poi tenta il suicidio), non lasciano ancora presagire nulla di buono, purtroppo.
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