Rassegna stampa 3 aprile 2013
«Due lettere uguali, scritte al computer con un linguaggio rozzo ma senza errori eclatanti, da un anonimo che si qualifica come “ uomo d’onore della famiglia trapanese”. L’eliminazione di Nino Di Matteo, scrive, è stata decisa “ in alternativa a quella diMassimo Ciancimino”, ed “ è stata chiesta dagli amici romani di Matteo (Messina Denaro, ndr), perché questo paese non può finire governato da comici e froci”. E ancora : “ Matteo ha dato l’assenso ” e poi “ ha coinvolto altri uomini d’onore, anche detenuti”. NON SONO le parole di un esaltato, ma di un attento conoscitore degli spostamenti del pm più esposto d’Italia, fin nei minimi dettagli. Racconta che il “ botto ” sarebbe dovuto scattare a maggio, con le armi e l’esplosivo già nascosti in alcuni depositi a Palermo. E ora che è scattata la decodifica, per gli analisti antimafia ci sono pochi dubbi : la lettera rivela particolari difficilmente conoscibili da uno che non abbia eseguito appostamenti sui movimenti di Di Matteo e sui punti deboli della sorveglianza. Per questo, e per il particolare momento politico-istituzionale in cui arriva, è stata presa immediatamente sul serio : “ Il clima complessivo è tale da destare la massima attenzione –osserva il procuratore di Palermo Francesco Messineo –perché ci sono numerose analogie tra la situazione attuale e il ’ 92 : abbiamo lo stallo istituzionale, una fase di confusione politica e un’imminente elezione del capo dello Stato». Questo un passaggio dell’articolo a doppia firma, Lo Bianco – Rizza, che oggi sul “Fatto Quotidiano” approfondisce la notizia di ieri, l’attentato programmato dalla mafia contro il pm Antonino Di Matteo. Oggi, anche sulle pagine di Repubblica e sul portale on line, si continua a parlare delle minacce di morte contro il magistrato titolare delle più delicate inchieste degli ultimi decenni, in particolare quella sulla “trattativa” Stato -mafia.
In Calabria invece beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di oltre 15 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a Matteo Gaietti, affiliato alla cosca Nasone-Gaietti di Scilla. Il decreto è stato emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, su richiesta della Dda. Il provvedimento di sequestro ha riguardato imprese, conti correnti ed immobili. La notizia sul “Quotidiano della Calabria”.
Dall’estero una prima buona notizia in materia di armamenti. Il primo trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali è stato approvato dall’assemblea generale dell’Onu. Hanno votato a favore in 154, tre i Paesi contrari (Siria, Corea del Nord e Iran) e 23 gli astenuti, fra cui la Russia. E’ il primo testo di rilievo sul disarmo dopo l’adozione del trattato sull’interdizione dei test nucleari (CTBT) del 1996. Il giro d’affari del business internazionale delle armi è stimato fra i 60 e gli 80 miliardi di dollari. La notizia sui principali quotidiani nazionali: dal Corriere della Sera, a Repubblica, al “Sole24ore”
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