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Social Forum a Tunisi: diario III giorno

a cura di Libera Internazionale il . Internazionale

Anche oggi i seminari sono numerosi, il nostro si tiene nella prima sessione del mattino quindi un timore ė che essendo l’ultimo giorno di seminari ci sia un po’ di stanchezza generale nel seguire ancora con l’entusiasmo degli altri giorni. All’inizio c’ė anche un pò di confusione su dove si terrà, visto che gli spazi a disposizione vengono cambiati quasi sempre all’ultimo secondo. Per non parlare della questione già accennata degli interpreti.
Il tutto ovviamente ė stato risolto nel migliore dei modi. Infatti dopo qualche manovra di “assestamento” ci siamo ritrovati in una grande e luminosa aula dove i banchi sono disposti in maniera circolare, situazione molto confortevole per il tipo di incontro che abbiamo pensato.
La presentazione iniziale ė stata fatta da Anna Bucca di Arci Sicilia che ha posto le basi dell’incontro raccontando a questo gruppo di circa cinquanta partecipanti, molti italiani ma anche diversi provenienti da altri paesi, perchė e come è nata la carovana antimafie e qual ė stata la spinta ad allargare il progetto ad una dimensione internazionale. La messa in rete all’interno di un laboratorio itinerante di tante realtà locali non piu solo italiane ė stato ovviamente una necessità in primis colta dall’attenta lettura di un fenomeno, quello mafioso, che ha preso linfa vitale proprio dalla globalizzazione economica e di una risposta quindi sociale che fosse più ampia, oltre i confini inizialmente posti nell’itinerario.
“Se sai contare inizia a camminare” ė il motto della carovana e Leonardo Ferrante, referente scientifico della  campagna Riparte il Futuro, ci ha ricordato a questo proposito il conto alla rovescia post-elezioni italiane, dei cento giorni dall’insediamento delle Camere e l’importanza riguardo le modifiche all’art. 416 ter sullo scambio elettorale politico-mafioso, punto chiave da cui far partire la lotta alla corruzione in Italia. Sulla lavagna della sala spicca la scritta -88 a ricordare questo  secondo “itinerario” percorso da Libera che fa appello alla responsabilità sociale ma anche politica sulla lotta alla corruzione. Questo argomento ovviamente ha suscitato particolare curiosità ed interesse ai Tunisini presenti che ci (si) chiedono perchė in Tunisia la corruzione sia diventata prassi ormai totalmente accettata.
 
Pochi sanno che l’Italia e la Tunisia si presentano allo stesso posto nelle classifica stilata da trasparency international al 72esimo posto, per livello di corruzione. Non ė un caso che dove c’è corruzione non ci sono investimmti in merito a ricerca e innovazione, questo perchè si vuole un tessuto sociale piu fragile e che abbia meno fiducia nelle istituzioni.
Probabilmente pochi dei presenti non italiani hanno già sentito parlare di antimafia sociale quindi quando aggiungiamo con il nostro intervento argomenti e input sul tema, affrontando la questione dell’uso sociale dei beni confiscati, dell’educazione alla legalità democratica, del lavoro di rete,  ben presto iniziano domande a raffica da parte dei partecipanti che vogliono condividere problematiche ma anche conoscere più a fondo i progetti portati avanti.
I processi di liberazione delle terre dalla mano mafiosa, tema giá più familiare, passa anche per questo, per l’antimafia sociale. Per molti di loro ė una novità veramente interessante, in particolare il riutilizzo sociale delle stesse terre, da un lato per il valore etico e sociale, e dall’altro perchè si tratta di un’alternativa concreta anche a livello lafvorativo.
La discussione prosegue  tra domande e interventi fino a quando non ci raggiunge Kamal Lahib, membro del consiglio internazionale del Forum e coordinatore del Forum Maghreb. Si tartta di una fortuita e fortunata presenza, Kamal ci racconta del fenomeno della corruzione in Marocco, esprimendo infine solidarietà per l’impegno sulla Carovana e all’interno delle nostre associazioni.
Finita la discussione, il seminario si conclude con una foto per la campagna di Riparte il Futuro e soprattutto come buonaugurio per la partenza della Carovana, che avrà ufficiale inizio domani 30 marzo     Subito prima che parta la marcia conclusiva.
Quindi ci spostiamo fuori, da dove provengono ormai da ore canti e slogan i cui protagonisti sono come sempre i movimenti maghrebini.
Il giro alla Medina ė d’obbligo visto che fino a ora non eravamo mai usciti dalla traiettoria albergo campus El manar. Poi nel tardo pomeriggio, di nuovo lì a partecipare al l’assemblea di convergenza dei movimenti sociali, sala conferenze stracolma di persone e a rotazione intervengono rappresentanti dei diversi continenti, mentre le varie delegazioni  in uno stato di euforia intonavano canti in ogni lingua, in particolare arabo.
Tanti sarebbero gli spunti e le riflessioni che ci vengono a caldo, dal ruolo del Forum che può assumere oggi, la ciò che sta succedendo in Italia nel mentre, date le notizie a tratti sconfortanti che ci giungono sulla situazione politica fino alla triste scomparsa di Enzo Jannacci.
Ma questo è il momento di sistemare i pensieri e cercare di riposare almeno qualche ora in vista di domani, per comprendere e non confondere mai quale debba essere il nostro obiettivo, all’insegna della responsabilità e della giustizia sociale.
L’appuntamento ė per domani, per la marcia conclusiva.
Condividiamo il materiale preparato da salvagente e riparte il futuro sul seminario di oggi:

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