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Umbria, al via il percorso di riutilizzo sociale per un’azienda sottratta ai boss

a cura di Umbria24.it il . Umbria

Formalizzata martedì pomeriggio la destinazione provvisoria al Comune di Pietralunga dei terreni confiscati alla criminalità organizzata (in particolare alla S.A.F.I. srl per un’estensione di circa 95,125 ettari) con decreto del Tribunale di Reggio Calabria del 5 ottobre 2007, divenuto definitivo il 27 ottobre 2011. Presenti alla consegna del bene avvenuta nel Palazzo comunale di Pietralunga anche rappresentanti dell’Associazione “Libera”, insieme ai vertici delle forze di polizia locali.

Il provvedimento La decisione è stata presa nella seduta del 19 marzo scorso dal Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata, presieduto dal prefetto Giuseppe Caruso, a seguito della manifestazione d’interesse all’assegnazione dell’area per finalità economico-sociali presentata dal Comune a gennaio.

Soddisfatto il sindaco Ceci Soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione comunale. «Un messaggio forte contro la mafia – ha detto il sindaco Mirko Ceci – per sensibilizzare comunità ed istituzioni locali verso una problematica da cui non è più immune neanche la tranquilla e verde Umbria». «La richiesta di assegnazione del bene vuol dimostrare come una criticità all’interno del proprio territorio possa trasformarsi in un’opportunità di sviluppo e di crescita per quello stesso territorio e la sua comunità».

Cooperativa di comunità «L’Amministrazione comunale – spiega Ceci – ha elaborato, insieme alle Associazioni Borghi Autentici d’Italia e Libera, un progetto di reimpiego che si propone come modello nazionale all’avanguardia attraverso la creazione di una ‘cooperativa di comunità’ capace di realizzare in questi luoghi uno sviluppo sociale ed economico perseguito con il lavoro congiunto di istituzioni e cittadini». Infine, ha rivolto «un ringraziamento particolare al prefetto Cardellicchio che, con la sua competenza e capacità, ha permesso in pochi mesi il passaggio del bene al Comune di Pietralunga».

Grande valore «Il grande valore della confisca – ha sottolineato, dal canto suo, Cardellicchio – non è solo quello di incidere sul potere economico delle mafie ma anche di poter coinvolgere la società civile e la comunità locale nei progetti di riutilizzo dei beni frutto di attività illecite, dando così un significato di tangibile utilità sociale all’azione dello Stato contro i patrimoni criminali. In questa delicata materia un ruolo di primo piano spetta all’Agenzia nazionale, protagonista centrale di un processo di riassegnazione che, per essere più efficace possibile, deve risultare – come in questo caso – tempestivo e condiviso. La mia personale gratitudine va, quindi, al prefetto Giuseppe Caruso per la sensibilità e la vicinanza dimostrate verso questa provincia».

Rivincità della legalità Anche la vicepresidente della Giunta Regionale, Carla Casciari, ha sottolineato il valore «non solo economico, ma fortemente simbolico» della consegna dell’Azienda agricola Col della Pila alla comunità umbra di Pietralunga: «una sorta di rivincita della legalità, una vittoria significativa dell’intera società civile. L’Umbria – ha aggiunto – non è terra di criminalità organizzata e tuttavia non è immune dalle sue infiltrazioni. È anche per questo che la Regione Umbria ha istituito una apposita Commissione consiliare contro le infiltrazioni criminali ed ha recentemente approvato specifiche misure per meglio coordinare le politiche di contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, ribadendo così il proprio impegno per l’affermazione della cultura della legalità e di una cittadinanza responsabile. Un plauso – ha concluso Casciari – va a tutti i soggetti coinvolti ed in particolare  ai rappresentanti dello Stato che a diversi livelli, dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati al Prefetto di Perugia, Cardellicchio, hanno consentito grazie alla loro efficienza una positiva e veloce conclusione della vicenda».

Nuova funzione sociale «Il nostro programma di interventi ‘Lo Stato siamo noi’ – ha sottolineato il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi – sintetizza efficacemente lo spirito che presiede alla cerimonia di oggi. Sono tutti i cittadini italiani che si riappropriano di beni che, per quanto segnati dall’ipoteca mafiosa, possono tornare a vivere una nuova funzione sociale, una dimensione di utilità assoluta per la comunità locale, una prospettiva di disseminazione di significati e segnali utili a far maturare l’Umbria intera. Dietro a iniziative come quella di oggi c’è da lodare una lunga attività di crescita culturale attivata in loco e con il supporto dello Stato. Ad essa idealmente associamo anche tutte le iniziative intraprese nel progetto ‘Legalmente’ della Provincia di Perugia, i laboratori con le scuole, la conoscenza che abbiamo favorito dell’opera pittorica di Porcasi, l’artista antimafia per eccellenza, l’edizione di un volume che ha fatto ripercorrere in forma di fumetto la battaglia per la legalità, l’attivazione di un sito dedicato nel quale dialogano studenti di tutta Italia. Dalla cerimonia di oggi ricaviamo ulteriori, importanti stimoli per proseguire il lavoro in questa direzione».

 * Umbria 24.it

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