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Avellino, strano furto a casa di un giornalista. Rubati hard disk e cassette

di "Ossigeno" il . Campania

OSSIGENO – Avellino, 19 marzo 2013 – E’ stato un furto mirato, commesso per rubargli i documenti frutto del lavoro di quattro anni conservati nel suo appartamento. Un furto da professionisti in grado di agire senza lasciare tracce. Gli accorti “visitatori” hanno portato via il computer portatile, l’hard disk, le video cassette registrate (lasciando quelle ancora chiuse e confezionate), le chiavette Usb e le memory card della macchina fotografica. Non hanno preso una costosa telecamera che era in bella mostra. Né hanno cercato denaro e oggetti di valore. È davvero uno strano furto quello subito giovedì 14 marzo ad Avellino da Alessandro Iacuelli, giornalista napoletano, free lance, laureato in Fisica e insegnante all’Istituto Alberghiero del capoluogo irpino.Iacuelli si occupa da anni delle questioni legate allo sversamento di rifiuti tossici nell’Italia meridionale. I “ladri” che giovedì sera sono entrati nella sua abitazione avellinese hanno rubato il materiale giornalistico girato per documentare numerosi illeciti. Sono spariti servizi e filmati grezzi girati negli anni scorsi.

“Sono sconcertato – racconta Iacuelli a Ossigeno – dalle modalità di questo furto. I carabinieri nel corso del sopralluogo hanno notato che chi entrato in casa ha adottato tutti gli accorgimenti possibili. Basta dire che giovedì sera pioveva e sul pavimento di casa non c’erano impronte”. Alessandro Iacuelli nel 2008 ha pubblicato il libro: “Le vie infinite dei rifiuti” (Edizioni Rinascita) facendo nomi e cognomi dei “signori” dei rifiuti. Una parte del suo lavoro ha costituito l’ossatura del dossier di Legambiente sulle ecomafie. La sua inchiesta giornalistica ha richiamato l’attenzione dei media internazionali. Due anni dopo la “ZDF”, la seconda emittente televisiva tedesca, ha tratto da quel libro un documentario in co-produzione con la Francia dal titolo  “Affari Sporchi”. Il video ha mostrato per la prima volta al pubblico tedesco, in modo esauriente e con immagini esclusive,  come il traffico dei rifiuti della Campania arrivi, con la connivenza di funzionari europei poco onesti, fino in Germania. E da lì in Romania e in altri paesi. Il programma d’inchiesta che realizzato il video somiglia molto a Report di Milena Gabanelli.

“Quando ho fatto sottotitolare in italiano il video trasmesso dall’emittente tedesca e ho cominciato a farlo vedere nel nostro paese  – racconta il giornalista – ho cominciato ad avere seri problemi. Da un paio di anni, infatti, faccio il divulgatore: racconto alla gente la tragedia dei rifiuti tossici organizzando conferenze, presentazioni e dibattiti”.

Alessandro Iacuelli fa questo attività animato da impegno civico, un impegno che si è sviluppato quando ha visto suoi conoscenti ammalare e morire per malattie collegabili ai fenomeni di inquinamento.

“Questo lavoro mi appassiona, sono diventato un esperto, conosco normative, meccanismi e inchieste giudiziarie a memoria”. A notare la sua competenza – purtroppo – è stato qualcuno a cui dà fastidio. Un giorno qualcuno, disturbato dal clamore sollevato da Iacuelli, che girava con la troupe televisiva lungo le strade di Acerra, Caivano, Marigliano, Nola, ha messo una bomba carta davanti alla porta di casa dei suoi genitori, e ha lasciato un biglietto: “Statti attento al mozzicone”.

Un’altra volta a Roma, dove Alessandro ha vissuto per un periodo per motivi di lavoro, gli hanno sfondato i finestrini dell’auto senza rubargli nulla, neanche l’autoradio, lasciando sui sedili tanti coriandoli. Un chiaro avvertimento che significa: finora abbiamo scherzato.

“Ho sempre denunciato alle forze dell’ordine e alla magistratura ogni cosa – sottolinea Iacuelli – penso e credo che sia nostro dovere informare e collaborare con gli inquirenti. Non mi faccio intimidire. Sto cercando di capire chi e perché è entrato nel mio appartamento. Devo comprendere cosa cercavano veramente. Perché credo che cercassero qualcosa in particolare. Se avessero voluto farmi del male, avrebbero aspettato che mi facessi vivo. Vivo da solo, non è difficile avvicinarmi. Invece volevano le mie ricerche, le mie inchieste, il mio materiale”.

Alessandro Iacuelli non è certo il tipo che si ferma. All’indomani dello strano furto ha organizzato una proiezione del suo documentario proprio ad Avellino. “Non temo per me – conclude – ma per le persone che collaborano o hanno collaborato con me. Spero che si accendano i riflettori su questa vicenda, gli interessi che ruotano attorno all’industria dello smaltimento illegale dei rifiuti sono fortissimi e la catena di comando è molto estesa e non parlo solo dell’Italia”.

A.C. per www.ossigenoinformazione.it

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