Rassegna stampa 14 marzo 2013
Habemus Papam. Le prime pagine dei giornali sono oggi tutte per lui, il nuovo Papa che da ieri sera avrà il compito di guidare la Chiesa cattolica nel mondo. E’ argentino e ha scelto il nome di Francesco I. Una giornata particolarmente importante quella di ieri non solo per la Chiesa cattolica ma per il mondo intero. Ma ieri è stato anche il giorno della verità per via D’Amelio. Un nuovo processo, una nuova condanna. Su La Stampa la notizia delle tre condanne emesse all’interno del processo bis sulla strage: 15 anni al boss Spatuzza e10 a Fabio Tranchina, con gli sconti di pena previsti per i collaboratori di giustizia. 12 anni, invece, a Candura, non coinvolto direttamente nella strage ma per anni autore di calunnie e depistaggi.
Sempre su La Stampa, si dà conto della diversa ricostruzione che i cinque periti della Commissione Antimafia hanno fornito rispetto alla “trattativa”. Nel loro rapporto, infatti, gli esperti non ritengono affatto, come sostenuto da Pisanu, che i politici furono estranei alla trattativa, ed anzi affermano che proprio attraverso alcuni esponenti politici di spicco vi fu un raccordo tra Stato e criminalità organizzata.
Il Mattino riporta la notizia dell’arresto di Salvatore Baldassare, 30 anni, killer di Pasquale Romano, ragazzo ucciso per errore in un agguato il 16 ottobre scorso a Napoli. A seguire, vengono riportate le parole del Baldassarre, che vennero riferite ai pm dal collaboratore di giustizia Annunziata, altro affiliato degli scissionisti: “io quando inizio a sparare non mi fermo più”. Sempre Il Mattino propone invece un’intervista a Don Ciotti, dove il Presidente di Libera commenta positivamente la cattura del killer di Pasquale Romano e da appuntamento a Firenze per l’appuntamento del 16 Marzo, dove presenzieranno anche i familiari del ragazzo.
Ancora Il Mattino dà conto del maxi sequestro di beni operato dalla Dia nei confronti di esponenti del clan Fabbroncino, per un valore di circa 5 milioni di euro. Il Quotidiano della calabria informa della nomina a Procuratore capo di Reggio Calabria di Cafiero de Raho. Ex procuratore aggiunto di Napoli, è il magistrato più temuto dal clan dei casalesi.
Il Giornale di Sicilia riferisce invece dei rinvii a giudizio all’interno di un filone dell’inchiesta Iblis, riguardante il voto di scambio. I quattro sono: il geologo Giovanni Barbagallo, il ‘pentito’ Gaetano D’Aquino, e i boss Vincenzo Aiello e Rosario Di Dio. Il processo inizierà il prossimo 4 luglio.
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