Trapani, processo Rostagno
E’ in corso a Trapani la 47esima udienza del processo per il delitto di Mauro Rostagno, sociologo – giornalista ucciso a Trapani il 26 ottobre del 1988. Alla sbarra gli imputati, Vincenzo Virga e Vito Mazara. In aula i teste previsti sono: il dottor Pampillonia e Giampiero Servi. Le prime battute dell’udienza però vedono l’avvocato della difesa, Galluffo, puntare il dito contro l’ultimo articolo a firma di Rino Giacalone per “Libera Informazione “ (Processo Rostagno, Augias smonta la difesa). L’avvocato ritiene diffamatorio l’articolo che racconta la precedente udienza, in particolare ritiene che l’articolo insinui che l’avvocato difende Cosa nostra. Galuffo prosegue nella sua arringa rivolgendosi al presidente Pellino ma senza raccogliere solidarietà dalle altre parti presenti in aula.
Ore 19.14 Si conclude l’esame del teste. Comunicazioni del pm su accertamenti Verbale Benivegna. La prossima udienza sarà il 20 marzo.
Ore 17.30 Pellino chiede: perché non avere preso in considerazione l’aeroporto di Milo? Non lo ricordo risponde il teste. Milo non fu preso in considerazione. In merito all’individuazione del generale Chizzoni a proposito della relazione tenuta dal Rostagno con la moglie di questi – Pampillonia dice: “L’individuazione nasceva da fonte confidenziale”. Rostagno o non sapeva usare telecamere? Un operatore ci disse che gli aveva spiegato come utilizzare una telecamera…ma non saprei dire chi me lo disse. Accertamenti bancari a proposito di Francesco Cardella…attività di riscontro a dichiarazioni di Elmo…ma ne parlò anche Di Cori, alla Gandus, a proposito dei traffici da lui indicati…si tratta del Credit Lionnes. Accertamenti fatti in Svizzera attraverso Interpol. Identificazione agenti Sisde a Trapani, furono identificati? Attività conseguente a dichiarazioni di Elmo…. facemmo un fascicolo fotografico e lui riconobbe soggetti dei servizi con i quali lui era in contatto…come Emanuele Piazza…agenti del Sisde a Trapani…Parlò del maresciallo Campo e di altri soggetti. Individuammo anche un tale Polizzi. Domande del Pm Del bene. Rapporto organico di Elmo con organi di sicurezza? Non ricordo se lo abbiamo mai chiesto…credo di no…almeno non da noi, consideri però che Elmo arriva a Trapani dopo essere collaboratore con autorità di Torre Annunziata. Pm Paci: c’è stato accertamento su compatibilità pista per atterraggio C130? Il teste non risponde. L’acccertamento specifico non venne fatto perché stiamo parlando di una pista che certamente nel 1988 veniva usata per atterraggio velivoli militari. Avv. Galluffo chiede audizione comandante aeroporto Birgi per sapere se pista è compatibile. Avv Esposito chiede se è stato riscontrato incontro tra Di Cori e Rostagno…riscontro non venne richiesto credo fosse anche impossibile farlo…ci sono su questo se non ricordo male sommarie informazioni di Elisabetta Roveri…Di Cori dice di avere incontrato due o tre volte Rostagno..credo che ci siano sommarie informazioni dove Di Cori è indicato come persona conosciuta da Rostagno. Avv. Miceli…Secondo quanto le riferì la Gandus quanti incontri Di Cori ebbe con Rostagno. Pm Paci torna a dire che si sta parlando di dichiarazioni rese da una teste che deve essere sentita. Di Cori vide mai le immagini immortalate.? il pm insiste opposizione…difesa condivide. Il presidente fa rispondere il teste…il Di Cori disse alla Gandus che Rostagno gli fece vedere le immagini e queste immagini le vide anche Cardella…da qui il contrasto tra Cardella e Rostagno. Avete riscontrato conoscenza tra Cardella e Di Cori? non ricordo – risponde il teste. E quindi non riscontrato incontro tra Cardella e di cori alla presenza di Rostagno? noi acquisimmo registro degli ospiti dentro la Saman..ma non si trovò nulla. riscontro di incontri tra Di Cori e Falcone…no. Di Cori in una pubblicazione scrive che nel febbraio del 1989 fece più denunce dopo il delitto Rostagno …al comitato probiviri del Psi..”presentai anche una denuncia al XII commissariato a Roma…questo articolo successivo a quando fu sentito dalla procura di Trapani…4 dicembre 1996……Non risultano fatti riscontri o accertamenti. Accordi di collaborazione tra Rostagno e giornalisti francesi? Sono stati fatti accertamenti? Mi sembra che fu fatto accertamento e fu negativo. Avv. Greco: Fu fatta richiesta ad Aeronautica Militare su utilizzo aeroporto? Aeroporto militare ci disse che i piani di volo erano stati distrutti. Avv. Greco: Fu fatta richiesta ad Aeronautica Militare su utilizzo aeroporto? Aeroporto militare ci disse che i piani di volo erano stati distrutti. Il teste ricorda l’esistenza di una corrispondenza dove dapprima aeronautica militare addirittura diceva di non conoscere esistenza aeroporto di Chinisia poi ne ammise l’esistenza e il suo di suo dal 1943 poi ci confermarono che nel 1988 era stato usato per una esercitazione. Avv. V Galluffo….Quali deleghe avevate ricevuto…su Di Cori con Rostagno ricevemmo delega ma non fecimo nulla…su altri contatti (quelli citati dall’avv Miceli) non avevamo delega
Ore. 16.20 Udienza ripresa, depone il teste Giovanni Pampillonia vice questore ex dirigente Digos Trapani. Il presidente della Corte chiede conto dei riscontri con il teste Di Cori. La circostanza è quella di contatti tra Di Cori e la giornalista Valeria Gandus. Di Cori emerge da interrogatorio della Roveri nel settembre del ’96 il Di Cori risulta contattare lo studio legale di Grazia Volo difensore della Roveri dicendo di avere rivelazioni importanti sul delitto Rostagno. La Digos contatta la Gandus che riferisce gli elementi del contatto. 19 sett 96 identificato Sergio Di Cori giornalista di America Oggi. Di Cori – emerge da interrogatorio della Roveri – nel settembre del ’96 risulta contattare lo studio legale di Grazia Volo difensore della compagna di Mauro Rostagno, dicendo di avere rivelazioni importanti sul delitto. La Digos contatta la Gandus che riferisce gli elementi del contatto, 19 sett ’96 identificato Sergio Di Cori giornalista di America Oggi. Pampillonia spiega: il 27 settembre ’96 c’è una prima delega di indagini su dichiarazione della Roveri, il 2 ottobre ’96 rispondiamo su chi sia Di Cori, l’8 ottobre ’96 Di Cori sentito per la prima volta. La Gandus – secondo Pampillonia – rilevò che il Di Cori sapeva che Rostagno indagava sul conto dei cavalieri rendo di catania, di rapporti tra Psi e la mafia e poi infine di avere scoperto un misterioso traffico di armi sulla pista di un aeroporto chiuso quello di Chinisia traffico di armi nascosto da trasferimento di derrate alimentari per la Somalia, il Rostagno aveva chiesto a Di Cori visto i suoi rapporti con il Psi di indagare per vedere se in questo traffico d’entrava il Psi il Di Cori pare ne abbia parlato con Valdo spini e poi ricette una chiamata da Nerio Nesi. A questo punto pm si oppongono alle modalità di escussione perché il teste riferisce di dichiarazioni di altri peraltro il Di Cori osservano deve essere sentito ancora e la stessa Gandus deve essere sentita la difesa non si oppone invece per esigenza di chiarezza. Avv.Miceli osserva che siccome l’udienza viene radio trasmessa per intero forse è opportuno rivedere il carattere di questa deposizione. La testimonianza riprende. Di Cori colloca nel luglio del 1988 la conoscenza di queste indagini giornalistiche di Rostagno. Spero che Cardella non si metta d’accordo con i carabinieri di Trapani, affermazione che sarebbe stata fatta da Rostagno. Pampillonia evidenzia la circostanza che ai funerali di Rostagno venne Martelli che disse di non essere lì a rappresentare il partito socialista, tutte conoscenze che la Gandus avrebbe appreso dal Di Cori fece anche i nomi del finanziere Parretti Giancarlo e dell’agente dei servizi Bruno Ciolino come coinvolti nel o interessati nel traffico. Pampillonia ricostruisce i giorni dell’indagine che sulla cosiddetta pista interna prese spunto dalle indagini sulla malagestione economica della comunità sui flussi finanziari controllati dal Cardella, dal 31 maggio in poi ricorda fummo tempestati di continue deleghe da parte dell’autorità giudiziaria. Il teste Pampillonia ricostruisce le deleghe di indagine su Di Cori, Elmo e Roveri. Parla di accertamenti su Pietro Di Falco indicato da Elmo come riferimento a proposito di servizi segreti era un pregiudicato indagato dallo Sco per smaltimento di rifiuti nocivi. Elmo parlò della nave Dìurres che scaricò al largo di Trapani rifiuti tossici…..”noi ci occupammo di verificare se il passaggio risultava alla capitaneria di porto”. Si conviene che il teste fornirà alla procura l’elenco delle deleghe di indagine per andare a reperire le relative relazioni considerato che si tratta di atti in possesso della procura. L’udienza procede su punti specifici. Avv Esposito chiede se si è verificata esistenza controllo radar. Il presidente Pellino risponde che l’accertamento non è stato fatto.
Ore 15.32 Udienza sospesa riprenderà alle ore 16.00
Ore 13.30 Avv. Esposito: “Tutti noi eravamo di Valderice….” E da Valderice a Marausa quella mattina come ci siete andati? Non mi ricordo se con una macchina o più macchine noi tutti avevamo la macchina”. L’avv Esposito chiede quale percorso hanno fatto, in quanto la macelleria non sarebbe stata proprio di passaggio; il teste conferma dicendo che allora c’era solo quel macellaio, siamo poi tornati indietro per arrivare a quella cava “ma io non è che mi posso ricordare oggi tutti i movimenti che ho fatto che abbiamo fatto – spiega”. L’avv. Miceli fa domande per capire come il teste e gli altri suoi colleghi di lavoro trascorsero la giornata conclusa con quella “scampagnata” ma le risposte del teste sono stentate. L’udienza continua con la deposizione del teste Rocco Polisano. Oggi faccio l’impiegato in precedenza facevo il piastrellista lavoro cominciato dopo le scuole medie avevo 15 anni. Sono stato sentito dai carabinieri, poi dalla polizia e poi qui in tribunale ci ha ascoltato un giudice dai carabinieri ci siamo andati spontaneamente perché in tv abbiamo sentito che i presunti assassini di rostagno avevano mangiato là e allora siamo andati a dire che noi aravamo stati la, noi eravamo i colleghi di lavoro tutti piastrellisti. Pm Paci: propone un approfondimento alla luce delle dichiarazioni odierne considerato che è deceduto il sig. Gaspare Alfano che aveva curato quei lavori chiediamo che venga identificato il proprietario di quella villa dott. Carollo per sentirlo in udienza, tutte le parti condividono. Avv. Miceli chiede che venga sentito anche Bica Pietro soggetto collaboratore della macelleria Virga a meno che le parti non consentano di acquisire il verbale. Il presidente Pellino comunica che erano stati chiesti chiarimenti sulla sorte di questo materiale rinvenuto su luogo pic nic materiale fotografato e repertato …volevamo sapere se questi reperti erano disponibili all’ufficio corpi di reato abbiamo raccolto documentazione .in sostanza tutto il materiale in questione è stato distrutto il reperte 9170 con 4 vassoi per cibi in carta stagnola…bottiglietta in plastica scontrino fiscale bottiglia in plastica…..verbale 5779 del 12 12 2000…..manca indicazione dell’autorità che aveva ordinato la distruzione..e la data del provvedimento…..oggi è stata trasmessa tutta la documentazione…la corte acquisisce verbale la distruzione riguardò 299 corpi di reato…verbale di distruzione precisa su ordinanza tribunale e corte di assise di Trapani….la corte ha acquisito ii tre provvedimenti questo reperto non vi rietrerebbe …..insomma quei reperti nessuno ne aveva disposto la distruzione.
Ore 13.00 Vezzadini chiede un chiarimento. L’avv. Galluffo nessuna domanda. Il teste congedato. Entra il Liborio Fiorino.Il presidente chiede se sia mai stato sentito nell’ambito del procedimento per delitto Mauro Rostagno. “Una volta sono venuti qui mi ha sentito un magistrato in procura dai carabinieri di Napola ci andai spontaneamente perché avevo sentito al tg che gli assassini che avevano bruciato la macchina avevano fatto lì una mangiata ..ma eravamo stati noi….(nella cava di Valderice dove fu trovata l’auto bruciata dei killer venne trovato uno scontrino di macelleria e le tracce di una brace). “Noi lavoravamo con Alfano Gaspare come operai edili siccome il materiale non è arrivato siamo andati a mangiare lì…il luogo dove dovevamo lavorare era un villino a Marausa vicino l’aeroporto….dovevamo fare un ammattonato….siamo andati abbiamo aspettato il materiale non è arrivato e siamo andati via era un giorno di settimana un giorno feriale. Siamo passati dal macellaio di Crocci abbiamo comprato salsiccia e siamo andati lì, non lo conoscevamo quel macellaio….siamo andati lì perché io abito a Valderice. “Non dovevamo lavorare e abbiamo fatto la scampagnata non era la prima volta. Il presidente Pellino chiede di sapere come il posto è di passaggio. “E’ una scorciatoia per arrivare a Valderice”. Siamo rimasti lì un paio di ore…”. In quella macelleria avevamo fatto dei lavori ma al titolare non lo conoscevamo Alfano lo conosceva. Solo quel giorno ci siamo andati a comprare la carne perché la macelleria è di passaggio per tornare a Valderice da Marausa. Da Crocci c’è una strada che va a Valderice una scorciatoia…da Marausa siamo arrivati a Milo e poi siano andati verso Crocci…”. Ma avete comprato solo salsiccia? “Le altre cose le avevamo noi pensando di dovere fare una giornata lavorativa avevamo le altre cose da mangiare”. E avendo le cose da mangiare – chiede Pellino – perché andate a comprare la salsiccia? “Perché è venuto il desiderio l’abbiamo mangiata con le mani con un poco di pane a fianco”. Le parti discutono se acquisire i verbali dei soggetti citati oggi come testi e che fecero questa “mangiata” di salsiccia nella stessa cava dove fu trovata bruciata l’auto dei killer l’avv. Miceli chiede che venga acquisito anche un quarto verbale quello dell’assistente della macelleria. Il presidente Pellino chiede al teste se conosce Virga Francesco (titolare della macelleria)…”No” risponde il teste… “i lavori in quella macelleria risalivano a due anni prima”. Alfano l’imprenditore è di Valderice? “Di Crocci allora abitava a Crocci … anzi lui abitava sopra la macelleria… se ha cambiato casa non lo so”. Di chi era questo villino dove lavoravate – chiedono? Mi sembra di un medico – risponde. Pm Del Bene: E’ sicuro che avete acquistato solo salsiccia? No soltanto salsiccia abbiamo comprato. Dal verbale reso il 19.11.1988 ai cc di Napola disse che assieme a Martines e Polisano acquistammo pesce da un rigattiere a Milo, quindi ci avviamo verso Crocci dove i miei amici potevamo arrostire il pesce….” Io pesce non ne mangio la salsiccia è sicuro che l’ho comprata” Pm: avevate mangiare da casa avevate comprato il pesce, avete comprato la salsiccia..e tutto questo alle 11 di mattina? Non è che guardo l’orologio non abbiamo lavorato eravamo picciotti cose di gioventù e l’abbiamo pensata così”. Altra contestazione: “nella cava ci siamo intrattenuti dalle 11,30 alle 14″….In macelleria chi vi ha serviti? C’era il titolare, un ragazzo….Sa se questo Virga è stato mai arrestato’ Non lo so io so le cose di casa mia”. Pm Paci: Sa se questo Virga è imparentato con Vincenzo Virga? No, non lo conosco, non lo so.
Ore 11.45 Clan mafiosi siciliani? un certo Licata che Spada mi disse era del clan Fidanzati. Ha mai saputo di coinvolgimento di personaggi della comunità Saman? Risponde parlando della Shifco che portava armi in Somalia “in Somalia c’era tale Cammisa un mafioso”. “Cammisa non so se l’ho conosciuto…può darsi..ma in foto quando me lo hanno mostrato non l’ho riconosciuto….non escludo di averlo potuto incontrare … Cammisa so che era una persona molto pericolosa….lo dissi anche al giornalista che mi incalzava su Cammisa che si doveva stare attenti a parlare di Cammisa”. Sebri:”…Il traffico dei rifiuti tossici viaggia assieme al traffico di armi….” Parla di Martelli e di Saman, la Saman dice “fu una idea di Martelli”. Perché dice che Martelli è stato ideatore di Saman? “Martelli è stato il garante di coloro i quali uscivano da lotta continua e dal movimento studentesco”. Pm Del Bene, Cammisa era pericoloso come fa a dirlo se non lo ha mai conosciuto Mi permetto di trincerarmi dietro a un non ricordo. Pellino: se lei esordisce così non è un non ricordo lei qui deve dire la verità”. Non ho una certezza assolta” risponde Sebri “non è che lo so e non lo voglio dire…non voglio essere reticente…non lo ricordo…dopo che uscì il libro i trafficanti di Palladino ho ricevuto minacce molto serie”. Pm del Bene chiede di sapere quale è la risposta: Sebri continua racconta un episodio intimidatorio ricevuto fin dentro casa dopo l’uscita di quel libro. Ma il nesso del timore su Cammisa? “Perchè alla mia vita ci tengo”. Si interrompe collegamento con carcere di Parma dove c’è l’imputato Virga e il difensore Vezzadini. Il presidente sospende l’udienza. Udienza riprende. Vezzadini chiede un chiarimento, avv. Galluffo nessuna domanda. Teste congedato. Il presidente sospende l’udienza.
Ore 11.15 Poco prima che Sebri spieghi sommariamente quel che sa dei traffici di rifiuti tossici e interramento in Somalia, l’avvocato della difesa, Galluffo attacca un articolo apparso su “Libera Informazione” a cura di Rino Giacalone (clicca qui per leggerlo)* . Sebri ha collaborato ad una indagine che però è stata archiviata dalla procura di milano…lui si lamenta perchè aveva fatto nomi nimportanti di clan mafiosi…di compemnsi miliardari e tonnellayte di rifiuti tossici smaltiti. Sebri ha collaborato ad una indagine che però è stata archiviata dalla procura di Milano…lui si lamenta perché aveva fatto nomi importanti di clan mafiosi…di compensi miliardari e tonnellate di rifiuti tossici smaltiti. Sebri ha raccontato di avere rilasciato una intervista a Scalettari di Famiglia Cristiana e poi a diverse tv straniere e anche al Tg3 al giornalista Maurizio Torrealta. Ci fu coinvolgimento di clan mafiosi in questi traffici chiede il presidente. Quello che dico non è perché l’abbia letto o sentito….i mafiosi se hanno 10 milioni da investire preferisco i rifiuti alla droga perché i rifiuti sono a rischio zero….il rapporto tra noi e questi mafiosi era quello che a loro spettava risolvere i problemi se qualcuno ci metteva i bastoni in mezzo alle ruote….i clan mafiosi non erano veri e propri soci assicurano che tutto quanto vada a buon fine”. Conoscenze dirette chiede il presidente Pellino: “Spada mi dice è ora che ti muovi nella repubblica dominicana lì dovevo far si che il governo mi desse licenza per importare rifiuti governo mi dice no…mentre io ero lì c’era un giornalista che si stava interessando di rifiuti e gli venne fatto trovare in una Cianabatta trovò un biglietto intimidatorio…a Santo Domingo c’era Ciro Cascella che era il mafioso me lo fece conoscere Spada….c’era Don Mario Gentili palazzinaro di Roma….”
Ore 11.00 Corte in aula. Il presidente comunica che sono pervenuti i verbali privi di “omissis” del maresciallo Vincenzo Li Causi, sentito da pm Trapani per l’indagine Gladio. E’ pervenuta, inoltre, la nota Squadra Mobile ad integrazione accertamenti balistici su delitto giudice Giacomelli. Il primo teste dell’udienza di oggi è Giampaolo Sebri. Sebri racconta al giudice il suo percorso: ” impiegato al Comune di Abbiate Grasso da una decina di anni, ho lavorato luglio 79/marzo 82 alle Termozeta. Fino alla 84 fed lavoratori metalmeccanici….fino al 1989 insieme a Luciano Spada….fino al ’93 alla Fema Coop….ho girato diverse cooperative a fare operaio magazziniere….dal ’97 al 2000 collaborazione con Maurizio Rovanelli alla procura di Milano. Sono un ex sessantottino, poi nel Movimento Lavoratori per il socialismo, quando è finita questa esperienza non ha militato più in alcun partito. Sebri spiega chi era Luciano Spada: “Una persona morta nel 1989 che lavorava a Magenta era esponente del Psi e con lui ci siamo rivisti a Santo Domingo, io ero sindacalista e quando abbondai il lavoro nel sindacato andai nella Repubblica dominicana dove c’era un mio amico che gestiva un villaggio….mi presentò un certo Ugo Melicanti che era scappato dall’Italia dopo un crac immobiliare. Spada era una persona molto potente che frequentava tranquillamente l’ufficio di Craxi a Milano”.
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