A Firenze contro tutte le mafie
A Firenze, il 16 marzo per la diciottesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico, Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il Pubblico, con il patrocinio del Comune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Regione Toscana, Comune di Scandicci e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La Giornata della Memoria e dell’Impegno – come ogni anno – ricorda tutte le vittime delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime il suo impegno nel contrasto alla criminalità organizzata. La giornata tradizionalmente si svolge ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma viene anticipata al sabato 16 marzo, quest’anno, per favorire la massima partecipazione di quanti arriveranno da ogni parte d’Italia. Ad una settimana dalla manifestazione sono già oltre 500 i bus previsti in arrivo a Firenze da tutt’Italia , un treno speciale dalla Liguria e diversi interregionali toscani.
“Semi di Giustizia, fiori di Corresponsabilità”- Quest’anno saranno in 600 i familiari delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5000 familiari. Libera e Avviso Pubblico, insieme a loro, ha scelto Firenze quest’anno per tante ragioni. È innanzitutto la città sfregiata dalla strage di via Georgofili, nella notte del 26 e 27 maggio 1993. Vittime del terrorismo mafioso, morirono cinque persone: la famiglia Nencioni al completo, papà Fabrizio e mamma Angela, le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di soli 50 giorni. Morì Dario Capolicchio, studente siciliano di architettura trasferitosi in Toscana, amante della montagna e impegnato nella difesa dell’ambiente. Li ricorderemo insieme a tutte le altre vittime innocenti delle mafie, stretti attorno ai loro parenti e famigliari. Firenze è poi la città adottiva del grande Nino Caponnetto – di cui è appena trascorso il decennale della morte – “padre” del pool antimafia di Falcone e Borsellino, ha dato i natali a un altro valoroso magistrato, Pier Luigi Vigna, da poco scomparso, nonché al giudice Gabriele Chelazzi – morto anni fa – che ha lavorato tanto su via dei Georgofili e al quale si devono molti dei risultati dell’inchiesta.
Firenze perché. Ma la scelta di Firenze – ha dichiarato Don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera – ha anche un valore simbolico, legato a ciò che evoca il nome Firenze nella mente e nel cuore degli italiani e del mondo intero. Firenze come sinonimo di quel Rinascimento che ha prodotto opere di raro ingegno e bellezza nell’ambito delle arti e della letteratura, della scienza e del pensiero politico. Ed è a questo significato che vuole associarsi anche la “nostra” Firenze: Firenze come tappa di un necessario Rinascimento morale, sociale, civile. È certo un periodo buio, quello che stiamo attraversando. Ma la notte, non dimentichiamolo, si nutre delle nostre paure e del nostro sentirci soli. Le vie di Firenze saranno invase da tanti giovani e adulti, ciascuno porterà con sé un colorato fiore di carta. Sarà il nostro modo per dire che la notte sta finendo, che il sole è dentro il nostro impegno, che un rinascimento è davvero possibile.”
15 marzo l’abbraccio ai familiari. Non solo la Giornata della Memoria ma un percorso che dura tutto l’anno e che vedrà nel 15 marzo un altro momento importante che porterà alla Giornata del 16. Nella Sala dei 500 a Palazzo Vecchio si svolger, infatti, l’incontro tra i familiari delle vittime delle mafie a seguire la veglia di preghiera interreligiosa presso la Basilica di S. Croce. Il 16 marzo appuntamento con la marcia con partenza da Fortezza da Basso e arrivo spazio antistante Stadio Artemio Franchi. Qui sarà allestito un palco dove saranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. Ma da questo terribile elenco mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perché i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla criminalità dei rifiuti. La piazza si riempirà di fiori colorati di vita, colorati di impegno grazie ai lavori realizzati dagli studenti di tutte le scuole d’Italia in memoria delle vittime. Sui fiori sarà scritto il nome della vittima, una frase, un disegno, per ricordare e far vivere il sacrificio della persona uccisa dalla criminalità mafiosa. Nel pomeriggio si svolgeranno 17 seminari tematici dalla corruzione al doping, dall’intreccio mafia e politica all’ ecomafie, dall’educazione ai beni confiscati, dall’ informazione all’ etica delle professioni. Sono previsti inoltre sette spettacoli teatrali.
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