Omicidio Sandri: un altro arresto, chiuso il cerchio delle indagini
Con l’arresto, stamani all’alba, dell’ultimo dei quattro presunti assassini del giovane siciliano, Pierantonio Sandri, la squadra mobile di Caltanissetta ha chiuso il cerchio delle indagini su quell’omicidio avvenuto 18 anni fa a Niscemi. Le manette sono scattate per Vincenzo Pisano, di 36 anni, pregiudicato, di Niscemi, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere, emesso dal gip del tribunale di Catania, su richiesta della Dda etnea.
Gli altri complici sarebbero Salvatore Cancilleri (in attesa di giudizio), Marcello Campisi (fermato l’8 febbraio scorso) e il collaboratore di giustizia Giuliano Chiavetta, gia’ condannato a 16 anni di reclusione perche’ reo confesso del delitto, utti accusati di appartenere al gruppo mafioso di Alfredo Campisi indicato quale boss emergente di Cosa Nostra ed ucciso dallo stesso clan perche’ ritenuto ‘scheggia impazzita e inaffidabile’.
Secondo Antonino Pitrolo, ex reggente di Cosa Nostra e ora ‘pentito’, Pierantonio Sandri, 19 anni, incensurato, fu ucciso per il timore che denunciasse alle forze dell’ordine di avere visto, una notte, Salvatore Cancilleri, che eseguiva un attentato incendiario.
A lungo la madre di Pierantonio, Ninetta Burgio, deceduta nel dicembre 2011, si è battuta per avere la verità sulla morte del figlio. Dopo tanti anni le indagini sembrano aver portato ad un quadro chiaro e quella di Pierantonio è oggi dopo tanti anni la storia un testimone di giustizia ucciso dalla mafia. A lui a Niscemi è stato dedicato un campetto da calcio nell’agosto del 2011 e ogni anno viene ricordato fra le oltre 900 vittime delle mafie alla Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno.
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