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I candidati “trasparenti”. Campagna anticorruzione: bilancio da record

di redazione il . Progetti e iniziative

Chiusa la raccolta delle adesioni  per la campagna “Riparte il futuro” è tempo di bilanci. La piattaforma anticorruzione proposta da Libera e Gruppo Abele in vista delle elezioni  del prossimo 24 -25 febbraio è stata sottoscritta da numerosi candidati politici. Ed è la Valle D’Aosta ad aggiudicarsi il primo posto con il maggior numero di “braccialetti bianchi”, ovvero adesioni ufficiali di politici  alla campagna per liste pulite e contro corruzione,  con il 15,8% di candidati aderenti. A seguire  Liguria con il 12,7% e il Friuli Venezia Giulia con il 9,5%. La campagna promossa dalle due associazioni chiedeva, fra l’altro di: pubblicare online il curriculum vitae, la condizione reddituale e patrimoniale, gli eventuali conflitti d’interesse, la situazione giudiziaria e impegnarsi a riformare nei primi 100 giorni della nuova legislatura l’art. 416 ter del Codice Penale, la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso. Dopo poco più di un mese – la campagna è stata lanciata ufficialmente il 16 gennaio scorso – il bilancio è da vero record. Si tratta della prima petizione online in Europa di tale portata che abbia chiamato a raccolta i cittadini su un tema cruciale nella vita sociale, economica e politica del nostro Paese, ottenendo risultati incoraggianti: oltre 140mila firme di cittadini e personaggi famosi, e più di 800 candidati che hanno sottoscritto i 5 impegni. 

E’ un paese a due velocità quello che emerge con un centro-nord decisamente più propenso ai temi della campagna e un centro-sud meno reattivo.  La classifica, infatti, vede in testa la Valle d’Aosta con il 15,8% dei candidati trasparenti, seguita dalla Liguria (12,7%) e dal Friuli Venezia Giulia (9,5%). La graduatoria regionale prosegue poi con le Marche (8,7%), Toscana (8,1%), Emilia Romagna e Piemonte (7,7%), Trentino Alto Adige (6,6%), Umbria (6,1%), Lombardia (5,3%), Veneto (4,4%), Puglia e Calabria (4%), Lazio (3,6%), Campania (3,1%), Molise e Sicilia (3%), Sardegna (2,6%), Abruzzo (2,4%), Basilicata (1,6%).

 Per quanto riguarda l’adesione per schieramento politico, il primo partito che può vantare nelle sue liste il maggior numero di “braccialetti bianchi” è il Pd con il 33% dei candidati, seguito da SEL con il 21,3% e da M5Stelle con il 12,6%. E poi: Rivoluzione Civile (12,3%), Fare per Fermare il declino (4,9%), Scelta Civica con Monti (4,7%), FLI (2,3%), UDC (1,7%), Centro Democratico e Fratelli d’Italia (1,5%), PDL (0,6%), Moderati PLI (0,4%), La Destra e PSI (0,2%), Lega Nord (0,1%). “Analizzando la composizione per genere, il 66,2% dei candidati è di sesso maschile e il 33,8% femminile – spiegano gli organizzatori – mentre per quel che riguarda la presenza di candidati trasparenti nei due rami del Parlamento il 69,7% è in corsa per la Camera e il 30,3% per il Senato”.

Oggi si chiude solo la prima fase di questa campagna anticorruzione, quella rivolta alle adesioni dei politici,  la raccolta di firme online dei cittadini contro la corruzione prosegue su www.riparteilfuturo.it. E la battaglia adesso continua in Parlamento quando “partirà la fase dei 100 giorni, durante la quale sarà monitorato e verificato l’impegno dei parlamentari nel rafforzamento del 416 ter del Codice Penale. Sarà un sistema di controllo costante, inflessibile e partecipato, del tutto innovativo per il nostro Paese. Grazie alla forza del web e dei social network, ogni cittadino potrà tenere d’occhio il lavoro dei parlamentari e sarà compito dei promotori di Riparte il futuro cancellare dalle liste dei “trasparenti” quei politici che non manterranno gli impegni presi sul fronte della lotta alla corruzione”.

“Una battaglia di civiltà e di democrazia senza precedenti per fa ripartire le migliori energie del Paese e della buona politica, aperta alla partecipazione di tutti, senza colore, né partito – chiosano i promotori”. 

 

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