Rassegna stampa 13 febbraio 2013

Tutti i dettagli dell’ordinanza di arresto dell’amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi su “Il Corriere della Sera“ oggi in edicola. Dagli atti emerge, si racconta nell’articolo, una fitta ragnatela di rapporti con politici, manager e magistrati che si muoveva dietro il numero uno dell’azienda. Su Repubblica, sempre a proposito dell’arresto di Orsi,un’ulteriore analisi, a firma Bonini e Galbiati, su quanto emerso dagli atti dell’inchiesta: la sospetta procedura d’acquisto degli elicotteri Augusta, il coinvolgimento di esponenti della Lega e le testimonianze che hanno permesso ai magistrati di ricostruire il sistema.

Su Il Sole 24 Ore dà spazio ad un aggiornamento sull’udienza preliminare sulla cosiddetta “trattativa Stato – mafia”. Durante l’interrogatorio di ieri, infatti, Gianni De Gennaro, pur negando sue contrapposizioni rispetto al generale Mori, ha affermato che lui avrebbe perquisito immediatamente la casa di Riina, a differenza di quanto è stato fatto.  Sempre sul versante legato alla criminalità organizzata nuovi aggiornamenti, invece, riguardano il maxi blitz di ieri nei confronti del clan Iamonte. Su Il Quotidiano della Calabria, Giuseppe Baldessarro racconta dell’interesse crescente della cosca per avviare un giro d’affari nella Capitale: proprio per questo, l’imprenditore Tripodi, esponente di punta del clan, avrebbe tentato di contattare diversi esponenti politici in grado di aiutarlo, tra cui proprio l’onorevole Sandro Bondi.  Sempre sullo stesso giornale ma sulla versione on line di questa mattina la notizia di un maxi blitz del nucleo di polizia tributaria della Finanza di Catanzaro, il quale ha messo a segno nel reggino un’operazione anti-droga con oltre 43 persone coinvolte, non solo in Italia, ma anche in Spagna e Colombia. Un vero e proprio traffico internazionale, che vede invischiati affiliati ed esponenti dei clan di San Luca, Gioiosa Jonica, Siderno e Locri.

La Gazzetta del Mezzogiorno dà invece conto della condanna a 4 anni dell’ex ministro e governatore della Puglia Raffaele Fitto. Corruzione, finanziamento illecito al partito e abuso d’ufficio: questi i capi d’imputazione che vengono confermati nella sentenza della Corte. Coinvolto anche l’imprenditore Angelucci, che nel 2006 fu messo agli arresti domiciliari per finanziamenti illeciti. Infine, sulla pagina della Gazzetta del Mezzogiorno dedicata alla Basilicata, la notizia riguardante l’arresto di una banda specializzata in truffe, estorsioni, violenze sessuali e altri reati. Sette, in totale, le persone sottoposte a misure cautelari.