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Rassegna stampa 12 febbraio 2013

a cura di Valentina Leone il . Rassegne

Un articolo di Giovanni Bianconi, apre la nostra rassegna stampa di oggi. Sul Corriere della sera, si occupa dello stop alla distruzione dei nastri Mancino – Napolitano. A bloccare l’ordine della Corte Costituzionale, questa volta è un ricorso in Cassazione dei legali di Ciancimino Jr, i quali fanno ora appello all’Art. 24 della Costituzione, che sancisce il diritto dell’imputato alla difesa. Sempre sul Corriere della sera e sempre a firma di Bianconi, c’è un resoconto delle dichiarazioni di Marcello Dell’Utri al dibattimento in Corte d’Appello. L’ex senatore ha infatti dichiarato che l’accanimento politico nei suoi confronti è stato disvelato dalla candidatura di Ingroia a premier, il quale fu pm in primo grado proprio nel processo Dell’Utri.

Avvenire dedica invece un articolo alla campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”, contro l’espansione di Azzardopoli e dei costi sociali e sanitari che ne conseguono. Un appello in otto punti volto a regolamentare maggiormente il settore legale e ad evitare collusioni tra industria dell’azzardo e politica.  Su Il Mattino  una breve notizia sul blitz della squadra mobile di Napoli che ha portato ad oltre quaranta arresti a membri e fiancheggiatori del clan Bocchetti, gruppo di camorristi attivi nel territorio di Napoli nord e noto per le sue attività di spaccio e traffico di stupefacenti. Sempre su Il Mattino, troverete un articolo sull’arresto di sedici persone nel casertano vicine agli scissionisti di Scampia: una vera e propria organizzazione dedita allo spaccio prevalentemente di cocaina e hashish. Oltre agli arresti, sono stati eseguiti anche sequestri su beni mobili e immobili in tutta Italia, riferibili all’organizzazione.
Sul Il Quotidiano della Calabria potrete leggere dell’arresto di 65 elementi appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta, in particolare alla cosca Iamonte, operante nel territorio di Melito Porto Salvo. Tra gli indagati risulta anche Gesualdo Costantino, sindaco di Melito. Traffico di stupefacenti e armi, “controllo asfittico del territorio”: queste le accuse principali contenute nell’ordinanza.

Sempre su Il Quotidiano della Calabria il racconto dell’arresto di otto noti professionisti della Capitale, principalmente medici, i quali avrebbero aiutato i boss falsificando gli esiti delle perizie, al fine di far ottenere ai detenuti le agevolazioni previste dalla legge relative ai trattamenti sanitari. Una rete composta da personale medico – sanitario e messa in piedi da un noto avvocato penalista.  Sempre sullo stesso giornale, un breve flash su alcuni controlli della Dia di Milano nei principali cantieri della lombardia, tra cui quelli della nuova Metro 5.  Poco o nullo lo spazio dedicato al ricordo di Attilio Manca, urologo originario di Barcellona Pozzo di Gotto, ufficialmente morto suicida.  Molti elementi di indagine, infatti, fanno sospettare che si tratti di un delitto, commesso per nascondere la verità: Attilio Manca potrebbe essere stato il medico – urologo che ha operato il boss Provenzano alla prostata, durante la sua latitanza. Una morte avvolta nel mistero sulla quale ancora familiari e società civile chiedono verità e giustizia. Ieri era il nono anniversario della sua morte – qui una breve cronaca a cura di “Strettoweb.

 

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