Trattativa Stato – mafia, distruzione intercettazioni: si va verso il rinvio
Potrebbe slittare la distruzione delle intercettazioni delle conversazioni tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. La notizia arriva da ambienti giudiziari. Sulla decisione adottata venerdì dal gip Riccardo Ricciardi, fissata nella tarda mattinata di oggi, pesa infatti il preannunciato ricorso in Cassazione di Massimo Ciancimino, che aveva chiesto di ascoltare le conversazioni per vedere se vi siano elementi favorevoli alla sua difesa. L’iniziativa di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, difficilmente avrà un seguito alla Suprema Corte ma la distruzione e’ un atto irreversibile e, se il ricorso per una qualsiasi ragione dovesse essere accolto, vanificherebbe tutto. Ricciardi dovrebbe rinviare le operazioni di almeno 15-20 giorni, per vedere se effettivamente l’impugnazione ci sara’ o meno. Rimane comunque – ma e’ considerata alquanto remota – la possibilita’ che oggi il perito nominato dal giudice, Fulvio Schimmenti, e il tecnico della ditta Rcs, che gestisce le password dei server della Procura, nell’aula bunker dell’Ucciardone, procedano all’immediata distruzione dei cd che contengono le registrazioni e delle tracce informatiche contenute nei server.
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