Palermo, Dia confisca beni a famiglia mafiosa di Mondello
La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo ha confiscato beni per un valore di oltre 3.000.000,00 di euro riconducibilial capomafia di “Partanna Mondello” Antonino Porcelli, deceduto nel settembre 2012. Alla confisca si è arrivati dopo la sentenza della Corte d’Appello di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, che, rigettando i ricorsi presentati dagli interessati e accogliendo la proposta della locale Procura della Repubblica – DDA, ha confermato il sequestro dei beni già eseguito da questo Centro Operativo nel 2006.
Chi era Antonino Porcelli. Componente di rilievo fin dagli anni 60 della “famiglia” mafiosa di “Partanna Mondello-Pallavicino”, era uomo di fiducia del noto esponente di spicco di “cosa nostra” e capo della medesima “famiglia” Rosario Riccobono ucciso con il metodo della “lupara bianca” nel 1982, nel corso della cd “guerra di mafia”. Dopo la scomparsa del Riccobono fu proprio il Porcelli a sostituirlo in seno a quella “famiglia” mafiosa, assumendone il ruolo di reggente.
Coinvolto anche nel “Maxi Processo”, perché ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso, numerosi omicidi, traffico di stupefacenti ed altro, compreso l’omicidio dell’onorevole . Salvo Lima. Condannato all’ergastolo, scarcerato per gravissimi motivi di salute nel settembre del 2012, muore nello stesso mese.
La confisca. Il provvedimento di confisca, notificato in applicazione del codice antimafia agli eredi Riccobono Gaetana, moglie del Porcelli, nonché cugina del boss Riccobono Rosario, ed ai figli Porcelli Lorenzo e Bartolomeo, ha riguardato: appezzamenti di terreno siti in Palermo, borgata di Partanna Mondello; vari immobili siti, immobili, una villa, polizze assicurative, deposiRina risparmio e beni per 3 milioni di euro.
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