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Corte dei Conti: combattere corruzione amministrativa e politica

di no.fe. il . Istituzioni

Lucio, 56 anni, apicoltore di Alce nero firma la campagna digitale contro la corruzione promossa da Libera e Gruppo Abele e scrive  “La corruzione è perdita di valore dei beni e delle idee. Significa rinunciare al confronto, a cambiare e cambiarsi. E percorrere l’unfair. Ovvero il non leale, il non equo, il non giusto”. Oltre 80 mila persone hanno fatto come Lucio, hanno lasciato una frase e una firma a sostegno della prima grande campagna nazionale contro la corruzione “R iparte il futuro”. Circa 300 i politici, invece,  che hanno dato la loro adesione (e  passato il vaglio degli organizzatori) alla piattaforma di impegni concreti contro la corruzione che la campagna propone ai candidati. Numerosi i programmi televisivi in cui i leader degli rispettivi schieramenti hanno direttamente o indirettamente risposto all’appello lanciato ufficialmente il 16 gennaio scorso.

Anche la Corte dei Conti ha messo in agenda la lotta alla corruzione nella relazione presentata  in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Riferendosi alle politiche economiche messe in atto nell’ultimo anno il presidente, Luigi Giampaolino, ha spiegato che gli aumenti del prelievo forzano «una pressione fiscale già fuori linea» e favoriscono «le condizioni per ulteriori effetti recessivi». 

Corruzione pregiudica salute Paese. Giampaolino, inoltre,  ha puntato il dito contro una corruzione sistemica che pregiudica l’economia nel nostro Paese. Non è la prima volta che la Corte dei Conti, pur sostenendo la politica di bilancio per le amministrazioni locali, individua nella lotta alla corruzione l’elemento centrale per lo sviluppo perché «la corruzione oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione pregiudica l’economia della nazione». Così – guardando alle prossime elezioni e al nascente governo – ha aggiunto: «Al nuovo Parlamento e al nuovo governo – ha detto il presidente della Corte dei conti – spetta il compito di esplorare le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese. E’ necessario restare sul sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio».

I numeri.  Secondo la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola «Sono 5.000 gli organismi costituiti e partecipati dagli enti locali e il loro indebitamento è valutato in oltre 34 miliardi di euro» La gestione degli enti partecipati spesso sfugge al controllo dell’ente, e comunque sullo stesso gravano le conseguenze dannose di una gestione disavveduta o di comportamenti illeciti, a volte anche delittuosi». Per Nottola la corruzione «si annida frequentemente» nelle società miste pubblico-privato che gestiscono i servizi pubblici. E anche le frodi sui finanziamenti provenienti dall’Unione Europea pesano in questo bilancio complessivo, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa.

 Le reazioni.«L’allarme lanciato dalla Corte dei Conti non e’ inedito, ma nonostante tutto resta sacrosanto e tristemente attuale. Il Governo Monti ha infatti fallito sulla legge anticorruzione” – ha dichiarato Rossana Dettori, segretaria generale della Fp-Cgil Nazionale, commentando  le gli interventi di Luigi Giampaolino e Salvatore Nottola.  I 60 miliardi di euro bruciati ogni anno dalla corruzione nelle pubbliche amministrazioni  – continua – avrebbero dovuto essere al centro di un’operazione di spending review orientata a una lotta incisiva alle infiltrazioni, alle commistioni politiche, all’intreccio di interessi che attanaglia i nostri apparati pubblici”. Anche Unimpresa fa sapere nel documento programmatico presentato oggi  che è necessario un “contrasto a tutto campo alla criminalità  organizzata, con azioni mirate ed efficaci volte a colpire gli interessi economici delle organizzazioni e le loro infiltrazioni nell’economia illegale, che proprio in una fase recessiva trovano terreno fertile”.

Per maggiori informazioni sulla campagna “Riparte il futuro” – clicca qui

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