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Un calcio alla camorra

di Aldo Cimmino il . Campania

Allo stadio comunale di Quarto Flegreo, in provincia di Napoli, la squadra di calcio anti-clan gioca la sua ventesima giornata del girone A di Promozione. E lo fa dopo gli ennesimi atti intimidatori che nella notte tra il 28 e il 29 gennaio scorsi, hanno visto protagonisti alcuni ignoti esecutori materiali, introdursi all’interno della struttura comunale e vandalizzare porte e attrezzatura, sottrarre i trofei e le targhe che erano state conferite alla squadra. Come mai tanto accanimento contro la squadra locale del Quarto? La società sportiva fu sequestrata al clan camorristico dei Polverino, egemone sul territorio quartese, per iniziativa di Antonello Ardituro, magistrato della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Non venne sciolta ma affidata allo Stato e a SOS Impresa nella persona del coordinatore nazionale, Luigi Cuomo che oggi è il dirigente unico della società sportiva.

La Quarto Calcio era in mano a Castrese Pagliarola, in quel tempo patron della società calcistica, che nel maggio del 2011 fu arrestato insieme ad altre 40 persone, nell’ambito dell’inchiesta “Polvere” condotta dai magistrati antimafia di Napoli. L’operazione evidenziò, peraltro, una vasta area di interessi curati direttamente dagli affiliati al clan Polverino. Da un lato il controllo dalla gestione di una squadra di calcio locale, dall’altra le connessioni in consiglio comunale; le indagini, infatti, portarono all’arresto di esponenti politici, dell’allora maggioranza di centro destra, come il coordinatore cittadino del PDL a Quarto, Armando Chiaro, condannato dai giudici partenopei a sette anni di reclusione, con l’accusa gravissima di essere stato riferimento politico del ras della camorra quartese, Giuseppe Polverino, condannato a venti anni di reclusione nello stesso processo.

Con il sequestro e l’affidamento della squadra all’antiracket, e ai quartesi per bene, si chiude il capitolo della gestione camorristica ma le tensioni e le pressioni giungono comunque da un territorio che deve ancora lottare per liberarsi dai condizionamenti mafiosi esistenti. Non a caso le intimidazioni sono rivolte proprio contro un grande progetto di emancipazione del territorio che vede unite la magistratura, la società civile, le scuole e le associazioni del territorio e non. “Ma c’è ancora molto da fare e serve l’impegno di tutti – avverte il dirigente unico Lugi Cuomo – restiamo primi in classifica, nonostante le difficoltà tecniche come un arbitraggio di scarso livello per una squadra di primo ordine, ma dobbiamo promuovere l’adesione al progetto di legalità che affranca questo territorio dal giogo camorristico”.

Non è bastato, infatti, il “tam tam” mediatico partito subito dopo i fatti minatori e l’appello lanciato da più parti. Pochi si sono presentati all’appuntamento di domenica scorsa che doveva essere innanzitutto una risposta della società civile.

A lanciare l’allarme anche Rosaria Capacchione, oggi candidata alle prossime elezioni politiche, nelle liste del PD: “a fronte di una palese provocazione di matrice camorristica, trovo gravissimo che oggi non sia presente il Commissario del Comune di Quarto e lo schieramento delle istituzioni al completo che lasciano sostanzialmente sola la squadra e i pochi dirigenti che ci hanno messo la faccia. Se una parte dello Stato scende in campo – ha detto la Capacchione – si espone in prima persona, mette su una squadra, investe risorse, credibilità e fa in modo che lo sport e la legalità, restino simboli positivi vincenti e a fronte di una provocazione grave, come quella che c’è stata, non vi è una risposta massiccia e compatta delle stesse istituzioni, vuol dire che c’è una sostanziale adesione, anche indirettamente, ad un progetto criminale”.

Ma la squadra ha voglia di giocare e di vincere. A nulla sono serviti i vili atti vandalici perché i giocatori della Quarto Calcio continuano ad essere seguiti dall’allenatore e dallo staff tecnico la cui unica preoccupazione e quella di mettere in campo la migliore strategia sportiva per portare il vero calcio nell’area flegrea.
Quarto resta ancora un area grigia che la magistratura e le forze dell’ordine stanno cercando di schiarire. Un territorio che attraversa una fase di transizione e di attese che dovrebbero restituire verità e giustizia ad un territorio martoriato, negli anni, dalla camorra. Per adesso c’è la Nuova Quarto Calcio per la legalità. Un’opportunità per tifare la propria squadra ma soprattutto per tifare l’occasione di riscatto della propria terra.

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