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Camorra, confiscati beni per 1,5 milioni di euro a boss

di redazione il . Brevi, Campania

La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha confiscato, come ultimo gradino di un lungo iter processuale, beni per un valore di 1,5 milioni di euro ad Arianna Andolfi, moglie di Massimo Amatrudi, attualmente collaboratore di giustizia e organico al gruppo Bidognetti, fazione dei Casalesi gestita dal boss Setola. Allo Stato vanno 6 appartamenti a Giugliano, provincia di Napoli, all’interno di un fabbricato abusivo, insieme a cortile e le zone di pertinenza all’edificio. La palazzina è stata luogo di meeting di camorra, oltre ad essere il quartier generale degli uomini di Setola nonchè luogo di torture e violenze per le vittime di estorsione. Amatrudi ricopriva inoltre il ruolo di collegamento tra i casalesi e il clan Mallardo. Negli ultimi anni, le indagini della Dia hanno portato a oltre 300 anni di reclusione complessivi per l’intero gruppo Setola, oltre a numerosi provvedimenti di sequestro preventivo su beni riconducibili ai casalesi.

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