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Trapani–Montgomery andata e ritorno

di Santo Della Volpe il . L'analisi, Sicilia

Autobus per soli immigrati e per soli “neri”: la proposta è di Andrea Vassallo, presidente della sesta commissione consiliare del Comune di Trapani che  ha pensato di risolvere con questa  ‘brillante’ idea di inciviltà, il problema, o presunto tale, della linea pubblica che collega  Salinagrande alla città. Perché in quella zona tra le Saline di Trapani e la zona industriale, c’è il Centro di accoglienza che ospita gli immigrati che spesso escono per andare in città,prendendo l’autobus,essendo cittadini del mondo e non avendo alcuna colpa se non quella di essere, agli occhi magari del consigliere comunale Andrea Vassallo, un po’ “diversi” e, a suo dire, rumorosi.  Così dice d’aver sentito da alcuni trapanesi che lo stesso consigliere Vassallo ha definito “abituali viaggiatori indigeni della tratta” con una linguaggio che lascia piuttosto perplessi, ma che indica la volontà di separare nettamente gli “indigeni” trapanesi, dagli “ospiti” visti come intrusi, rei, secondo questa segnalazione consegnata agli annali, di “comportamenti poco civili” che spesso “creano ed alimentano all’interno del bus un clima di tensione tale da lasciar presagire, prima o poi, il verificarsi di episodi spiacevoli”. Un bel modo per dire che per prevenire  il gesto di qualche “indigeno” nervoso, è meglio separare le persone,invece che lavorare per cercare una convivenza civile tra le persone, che poi tanto diverse non sono. Si chiama  soluzione dei conflitti e nasce da una idea vecchia come il mondo, o almeno come il cristianesimo: creare livelli comuni di incontro,di lavoro e solidarietà,evitando la segregazione e quelle barriere economico-razziali che inducono solo allo scontro tra persone. Un’idea che è stata ben rappresentata e sintetizzata anche nella nostra Costituzione.

A Trapani,invece, forse per realizzare nella pratica quotidiana l’idea di un accordo politico tra la Lega Nord e il Grande Sud, si è pensato che è meglio non solo dividere gli autobus tra quelli per gli “indigeni” e quelli per immigrati perlopiù di colore: ma il valente consigliere comunale ha anche proposto di far scortare gli stranieri dalla Polizia, facendo viaggiare gli agenti negli autobus per  stranieri immigrati. A parte il fatto che in una zona come il trapanese la Polizia sarebbe meglio lasciarla lavorare per cercare i latitanti mafiosi e combattere la criminalità organizzata mai così forte e silenziosa come ora; ma appare umiliante sia per gli ospiti del Centro di Accoglienza che per la Polizia, far circolare scortate e sorvegliate persone  che non hanno commesso alcun reato se non quello (per la Bossi-Fini) d’aver cercato un po’ di benessere e di lavoro nel nostro paese.
Se avrà tempo,il consigliere Andrea Vassallo potrà un giorno andare al Museo per i diritti Civili di Memphis, in quel Lorraine Motel dove fu ucciso Martin Luther King (oppure vedere comodamente da casa il film “La lunga strada verso casa” del 1990 con Whoopi Goldberg) : a Memphis troverà a metà del percorso di quello straordinario Museo , un autobus delle linee urbane di Montgomery,capitale dell’Alabama, vecchio di almeno 60 anni. Provi a salirci  e sedersi ,magari vicino ad una statua di una donna seduta e sentirà una voce che gli intimerà di andare in fondo all’autobus perché sono saliti dei viaggiatori bianchi , ai quali, allora, erano riservati quei posti,vicino all’ingresso  Perché in Alabama, come in molti stati del Sud degli Stati Uniti, negli autobus c’erano posti seduti riservati ai bianchi e posti in piedi per i neri,in fondo ai bus. Potrebbe fornire una idea al consigliere Vassallo,per la soluzione del suo problema ,a Trapani: solo che lì eravamo  nel 1955 ed il 1° gennaio di quell’anno  la signora Rosa Parks,  rappresentata da quella statua nel bus del Museo, non si volle alzare.  Disse un no che la portò in carcere, arrestata per condotta impropria e aver violato le norme cittadine. Succederà la stessa cosa se un immigrato a Trapani vorrà salire su un bus per soli “indigeni” trapanesi?
Da quel 1955, Rosa Parks è conosciuta in tutti gli USA come “The woman who didn’t stand up/la donna che non si alzò” e per solidarietà con lei, il 2 gennaio 1955, cominciò a Montgomery il boicottaggio dei mezzi pubblici, guidato da Martin Luther King, che durò per 381 giorni, fino a quando la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò incostituzionale la legge che aveva  legalizzato la segregazione sugli autobus. Il consigliere Vassallo di Trapani vuole forse seguire le orme del Ku Klux Klan  e aggiungere alla tensione degli immigrati ,che spesso  sono solo umiliati e sfruttati  nei lavori in nero nei campi, anche la tensione derivata da una ulteriore “punizione”, facendo sua la parte dei segregazionisti dell’Alabama di 58 anni fa? Forse farebbe bene a ricordarsi che ora siamo nel 2013 ,non più nel 1955, che il presidente degli Stati Uniti di chiama Barak Obama e che, guarda caso, è una persona di colore, segno di quanti passi in avanti hanno fatto le battaglie  per i diritti civili . Negli USA, mentre a Trapani si corre il rischio con quegli autobus per immigrati neri, di tornare indietro di 60 anni.
Ma nella storia il gioco dell’oca non si ripete  mai uguale ed i punti di partenza  sono sempre diversi: Martin Luther King descrisse l’episodio di Rosa Parks,come “l’espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà”, aggiungendo che Rosa era rimasta seduta in quel posto in nome “dei soprusi accumulati giorno dopo giorno” e della “sconfinata aspirazione delle generazioni future”. I giovani appunto: ci pensi il consigliere Vassallo,la strada dell’integrazione porta al superamento delle divisioni, quella della segregazioni insegna solo violenza e scontro. Contro le persone. Ed anche contro la storia.

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