Gli ordini per riconquistare una piazza dello spaccio importante come quella del quartiere Villaggio Sant’Agata partivano dal carcere. In poco tempo i Cursoti milanesi avevano ripreso il controllo della zona, immettendo grandi quantitativi di droga con guadagni elevati. Ma stamattina, attraverso un’operazione dei carabinieri del comando provinciale catanese partita all’alba, sono stati arrestati undici affiliati al clan. Le manette sono scattate ai polsi di Massimo Doni, Antonino Pitterà, Giovanni Pitterà, Alfio Natale Rapisarda, Giovanni Sanfilippo, Giuseppe Sanfilippo, Rosario Scuderi, Sebastiano Solferino e Nicola Zuccarà. Per Emanuele Sanfilippo e Martino Sanfilippo sono stati invece disposti gli arresti domiciliari.
Le indagini, coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi, hanno permesso di scoprire come veniva amministrata la cassa comune del gruppo e come si svolgevano le operazioni di rifornimento e spaccio delle sostanze stupefacenti. Dal carcere, con il tramite dei familiari, giungevano gli ordini per gestire i traffici illeciti. Il clan aveva subito un duro colpo lo scorso maggio, con l’arresto di Giuseppe Garozzo, detto Pippu u maritatu. Esponente di spicco dei Cursoti, Garozzo aveva cercato di ricucire la spaccatura tra le due frange della famiglia, divisa tra catanesi e milanesi. L’intervento degli inquirenti etnei, in quel caso, ha impedito una serie di rapine che sarebbero servite per rimettere in sesto le casse del boss e fargli dunque riprendere potere all’interno del gruppo. Anche nelle indagini concluse oggi erano le rapine a far fruttare i guadagni necessari al mantenimento delle spese degli arrestati.