NEWS

“Io so”, Antonio Ingroia presenta oggi a Roma il suo nuovo libro

Di redazione il . Progetti e iniziative

E’ partito da Palermo per andare a dirigere l’ufficio delle Nazioni Unite in Guatemala, nell’altro capo del mondo. Lontano dalle polemiche suscitate dall’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, dal conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale e da un processo che sarà sicuramente lungo e complesso. Lontano, certo, ma libero di parlare e di analizzare un’Italia ancora lontana dalle verità sulle Stragi del ’92 e del ’93. Qualcuno si interroga su un suo imminente ingresso nell’arena politica, qualcun altro pensa che questo passo non lo faccia. E’ un argomento sul quale si dibatte da tempo. I suoi detrattori, molti, lo accusano di essere stato un magistrato politicizzato. Hanno sollevato un polverone quando, alcuni anni fa, prese la parola in una gremita piazza del Popolo a Roma definendosi un “partigiano della Costituzione”, oppure quando partecipò al congresso dei Comunisti italiani, dove ribadì lo stesso concetto. Accuse su accuse contro il procuratore palermitano, coordinatore di una delle inchieste più scottanti degli ultimi anni: la trattativa. 

Il suo lavoro lo ha portato a termine, per partire subito prima dell’avvio del processo vero e proprio, nonostante i numerosi inviti a restare a Palermo per continuare il lavoro di indagine contro Cosa nostra. In una delle ultime interniste concessa prima di partire al direttore di Libera Informazione Santo Della Volpe, ha così commentato: «Il lavoro fatto nel contrasto alla mafia è stato apprezzato e considerato importante dalla società civile. Ma per il momento vado in Guatemala per questo impegno. Parto, anche se non chiudo con il mio passato. Ci mancherebbe! Resto in contatto con la nostra realtà italiana e non mi precludo niente per quando tornerò. Vedremo, non ci sono tabù…». 

Anche se in Guatemala, il cuore e la testa restano sempre in Italia. La rivista Micro Mega gli ha offerto uno spazio per curare un blog sul sito, mentre ha da poco dato alle stampe un nuovo libro “Io so”. Scritto con i giornalisti Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, è il racconto degli ultimi vent’anni della storia d’Italia, visti da chi ha cercato le verità dei fatti accaduti. «C’è una verità indicibile nelle stanze del potere – scrive Ingroia –  un potere non conoscibile dai cittadini che si nasconde, che si sottrae a ogni forma di controllo. La ragion di Stato rischia di diventare un ombrello difensivo sotto il quale proteggere la parte oscura del potere, il suo volto osceno, e la storia occulta dei patti inconfessabili, compresi quella tra Stato e mafia».

Oggi Ingroia sarà a Roma per presentare il libro, alle 18:00 al teatro Ambra Garbatella. Con lui interverranno Rizza e Lo Bianco, Marco Travaglio, Gabriella Stramaccioni, Santo Della Volpe e Lorenzo Fazio. Una buona occasione per conoscere e approfondire.  

La presentazione:

La Casa Editrice Chiarelettere, l’Associazione Teatro alla Garbatella, l’Associazione Libera e il Sindacato universitario di Roma “Ricomincio dagli studenti”, presentano l’ultimo libro del Dott. Antonio Ingroia: “IO SO” di Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco. 30 novembre ore 18.00, Teatro Ambra Garbatella, Roma    

Interverranno:   

Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo, oggi all’Onu Capo dell’unità di investigazione e analisi criminali sull’impunità in Guatemala   

Sandra Rizza, giornalista   

Giuseppe Lo Bianco, giornalista   

Marco Travaglio, vice direttore de “Il Fatto Quotidiano”   

Gabriella Stramaccioni, Direttrice nazionale dell’Associazione Libera   

Alberto Belloni, Studente universitario   

Reading a cura di: Enrico Ianniello, attore   

Introduce: Lorenzo Fazio Chiarelettere   

Coordina: Santo Della Volpe Giornalista Rai e Presidente di Libera informazione

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link