Libera sul “caso Rende”: rompere muro di gomma e reagire contro mafie e corruzione
Le indagini della Dda di Catanzaro, che hanno portato agli arresti domiciliari di due noti esponenti politici di Rende, Comune per il quale il Prefetto ha poi disposto la nomina di una commissione d’Accesso, invitano a guardare con attenzione ancora maggiore alla presenza mafiosa e alla corruzione politica in un contesto che, per troppo tempo, è stato illusoriamente ritenuto immune, o quasi, a questi fenomeni. Ciò ha alimentato una pericolosa disattenzione su dinamiche che incidono profondamente sulla qualità della democrazia e sull’esercizio dei diritti fondamentali troppo spesso ridotti a merce di scambio. Inoltre, nell’ultimo anno importanti “presunti” boss mafiosi, a lungo ricercati dalle forze di polizia, sono stati arrestati nell’agio di centralissimi quartieri residenziali di questa città, e ciò getta una luce sinistra sulle complicità e sulle reti di protezione di cui questi personaggi hanno lungamente goduto.
In attesa degli esiti definitivi delle vicende giudiziarie, il coordinamento di Libera Cosenza esprime preoccupazione di fronte a ipotesi investigative che leggono anche su questo territorio meccanismi di riproduzione del potere mafioso tipici di realtà ove tale presenza è profondamente radicata, caratterizzati da sistematici rapporti con il tessuto politico e amministrativo e fondati sull’odiosa pratica dello sfruttamento delle sacche di vulnerabilità sociale attraverso il ricatto occupazionale. Tuttavia, dobbiamo anche sottolineare che non ci troviamo impreparati e sorpresi di fronte a tali riscontri giudiziari, dato che da anni, insieme a tante altre persone e associazioni, stiamo tentando di portare l’attenzione sulla crucialità che la intera provincia di Cosenza ha ormai assunto nelle strategie mafiose calabresi e non solo. Il nostro augurio è che quanto sta accadendo in questi giorni aiuti a sfondare un muro di gomma con il quale quotidianamente ci scontriamo, stimolando una reazione capace di mettere in discussione quel clima di falsa e ipocrita normalità che ottunde la vita civile.
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