Amministrare oltre “la linea Gotica”
C’è un sindaco che da tempo afferma a gran voce che i rappresentanti delle istituzioni hanno il dovere di fronteggiare la corruzione mafiosa con ogni mezzo, creando anche collaborazioni istituzionali, con le scuole, con le imprese e le associazioni di categoria, con le associazioni, con i singoli cittadini. Maria Ferrucci è la prima cittadina di Corsico, comune di quell’interland del sud ovest milanese certo non immune dal sistema di collusioni, di convergenze – nel migliore dei casi dovute a troppa disattenzione o ingenuità – e di amicizie sospette. Lo dicono i magistrati e le indagini degli ultimi anni, in cui ritornano più volte i nomi di Corsico, di Buccinasco, di Cesano Boscone o di Trezzano sul Naviglio.
“Oltre alle persone esistono i sistemi”, afferma Maria Ferrucci, e se la più forte organizzazione criminale italiana ha scelto il sud ovest per stabilire la sua base operativa, ospitando per anni a Buccinasco il più potente boss della Lombardia, forse una ragione c’è”. Non ha ricette predefinite, Maria Ferrucci, ma una costante e determinata attenzione nella lettura del suo territorio. Gli elementi utili, dice, a noi amministratori per conoscere meglio i nostri territori e attrezzarci con strumenti che possano prevenire qualsiasi forma di infiltrazione, di sopruso, di corruzione, di collusione.
Si riparta da qui, sostiene, si riparta dai nostri territori per restituire eticità alla politica milanese, lombarda e nazionale. Si riparta da quella che più volte è stata definita la Platì del Nord, senza pregiudizi, senza scontri, senza difese a oltranza di un certo modo di interpretare la realtà e la storia del sud ovest milanese. L’obiettivo è altrettanto semplice: garantire giustizia sociale e eguali diritti per tutti e cancellare favoritismi, collusioni, infiltrazioni, condizionamenti e le convergenze di chi vorrebbe sottomettere anche le nostre coscienze.
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