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L’ombra dei clan nel business delle partite truccate

di Daniele Poto il . L'analisi

“Scommesse clandestine e partite truccate: i rimedi contro questo cancro dello sport”-  questo il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Internazionale della Stampa Sportiva e dalla Gazzetta dello Sport  a Milano nella funzionale sala “Dino Buzzati”. Chiamati a raccolta i principali teorici internazionali del match fixing, il gergo internazionale che sottintende le partite truccate, un fenomeno globalizzato che ormai trascende i confini del calcio visto che in Francia ha riguardato una combine nella pallamano. Il workshop è stata l’attualizzazione di una precedente chiamata che, con l’intervento dello stesso presidente del Cio Rogge, aveva portato a raccolta nel gennaio del 2012 a Losanna esperti provenienti da 60 paesi, la gran parte dei quali riuniti sotto le insegne dell’European Lotteries Association, la super-organizzazione continentale. Il terreno dello sport è minato. E il fenomeno delle partite truccate imita quello del doping. I contravventori criminali sono sempre più avanti dei poliziotti, grazie allo strumento on line di internet che permette di spostare centinaia di migliaia di euro di scommesse con un semplice clic. E le legislazioni dei vari paesi cozzano e ostacolano una messa a regime di controllo unitario perché alcune nazioni sono monopoliste, altre operano in regime di concessione e dunque l’omogeneità di risposte è negata per definizione. I flussi illegali sono dunque di difficile tracciabilità. La realtà del calcio italiano, stordito da scandali che si susseguono in un drammatico fil rouge, svelano l’impotenza delle istituzioni costrette a rincorrere le inchieste giudiziarie, consentite dall’indispensabile strumento delle intercettazioni. Lo strumento comune di controllo è ancora pura utopia nonostante volenterose dichiarazioni di principio. “Solo il cartello della droga- è stato osservato- Ha una globalizzazione così vasta e indiscriminata. E’ evidente l’urgenza di inchiesta transnazionali”.

 Lo specialista tedesco Christian Kalb ha offerto interessanti dati sensibili. “Nel corso del 2011 sono stati documentati 308 casi internazionali di match fixing, il 38% dei quali in quota al calcio. Ed è evidente che l’on line è il principale strumento di penetrazione del fenomeno. Nella sola Bwin il 70% delle giocate avviene con queste modalità per una restituzione di posta (il cosiddetto payout) pari al 98%. L’Italia conta su due colossi da top five tra i promotori mondiali di scommesse. Lottomatica e Sisal campeggiano in buona posizione accanto a sigle celebrate come Ladbroke e William Hill. Un 5% di giocatori accaniti condensa il 65% delle giocate mondiali e lì si addensa l’aria del rischio. In Corea sportivi che erano stati scoperti a truccare le partite, fedeli a un poco occidentale senso dell’onore, hanno posto fine alla propria vita con un suicidio rituale. Ma gli investimenti sul match fixing pagano. Il faccendiere Sapina che ha manovrato lo scandalo tedesco movimentando 300.000 euro è riuscito a guadagnarne due milioni corrompendo con “soli” 70.000 euro l’arbitro tedesco Hoyzer. Luca Turchi dei Monopoli di Stato, fornendo un edificante spot sui meriti della propria organizzazione, ha ricordato che in quel caso “era invischiata anche la camorra italiana”. Il lavoro di controllo è diventato improbo considerando che ai 12.000 eventi quotati del 2003 sono succeduti gli attuali 60.000 del 2010.
Il decreto Maroni ha filiato l’unità informativa sulle scommesse sportive ma, a quanto si sa, l’organismo si riunisce poco e male ed è praticamente inifluente sull’insorgenza degli scandali che (è successo) a volte sono denunciati da operatori stranieri non autorizzati a operare nel nostro paese E il particolare certo non ben depone sull’efficienza operativa dei Monopoli. Ma forse il difetto è alla radice: non si può essere controllati e controllare. Diffondere e liberalizzare il gioco per contribuire alle maggiori entrate dello Stato e poi ledere, giocoforza, l’immagine della scommesse per preservarne la legalità: un’equazione stridente.  

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