La tassa occulta
«Nessuno sconto, nessuna mediazione è possibile nella lotta alla corruzione, così come nella lotta al riciclaggio ed alle mafie [... ]. Non è tollerabile una società che ruba a sé stessa,impoverendo soprattutto quelle fasce più deboli della popolazione, sottraendo opportunità di sviluppo delle persone che faticano a vivere e che hanno più bisogno di lavoro,servizi sociali, investimenti nella cultura e nella scuola». Così in un intenso editoriale scritto per Libera Informazione, Luigi Ciotti, rilancia e chiede con forza l’approvazione del Ddl anticorruzione, senza mediazioni, né impoverimenti del testo. Anzi, ricordando la necessità di migliorare i punti poco chiari del testo, nei nodi che permettono davvero una maggiore trasparenza e efficacia dell’attività nelle amministrazioni pubbliche e fra privati. L’articolo apre il supplemento di approfondimento di Libera Informazione “Verità e Giustizia” n°95 che torna sul dossier corruzione, presentato da Libera, Legambiente e Avviso Pubblico, lo scorso 1 ottobre alla Federazione nazionale della stampa e che racconta numeri, storie e nomi di una tassa occulta che inquina e impoverisce il Paese.
Ddl è scontro sul testo. Botta e risposta fra il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione del Governo Monti, Patroni Griffi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. «In questo momento – dice Patroni Griffi riferendosi alla richiesta di un rafforzamento dell’attività commissariale sulla pubblica amministrazione, proposta da Catricalà – ritengo che la priorità assoluta sia la conclusione dell’iter parlamentare del disegno di legge. Ed è per questo che il governo ha presentato un emendamento soltanto relativo alla repressione della corruzione e quindi alla seconda parte del testo». «Nessun rallentamento – risponde Catricalà – se questa proposta dovesse essere causa di ritardi, allora si può prevedere di inserirla nella legge di Stabilità». Il dibattito sul testo è ancora acceso.
All’interno di “Verità e Giustizia” n° 95 lo speciale sul dossier “La tassa occulta che impoverisce e inquina l’ambiente”. Inoltre, l’aggiornamento della situazione dai territori in queste settimane ci porta in Campania. Una lunga intervista al procuratore, Federico Cafiero De Raho, realizzata da Aldo Cimmino e un’analisi a cura del giornalista di Repubblica, Raffaele Sardo, spiegano cosa sta accadendo nella regione, nel cosiddetto “post – Zagaria”. In tempi di crisi economica e di lotta alla corruzione il procuratore a capo della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, lancia un monito: «La prima manovra di Monti – spiega Cafiero de Raho – pare abbia portato ad un recupero di circa trenta milioni di euro dalle casse dello Stato. Bene, qui alla Dda di Napoli dall’inizio dell’anno siamo riusciti a sequestrare beni ai clan per circa 4 miliari di euro». Se paragonate queste somme rivelano, senza troppi giri di parole, come la lotta alla crisi economica dovrebbe vedere in primo piano il contrasto ai capitali illeciti prodotti dalle mafie.
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