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Nasce il coordinamento di Libera a Como

Di Matilde Aliffi* il . Lombardia

Una giornata calda, quella del ventitré settembre a Villaguardia, all’Isola che c’è, fiera delle relazioni e delle economie solidali della Provincia di Como. Un parco pieno di persone, ventimila in due giorni, che si sono avvicendate tra gli stand delle associazioni comasche, tra i gazebo dei produttori biologici e degli artigiani del territorio comasco. Io sono arrivata verso le dieci, emozionata. Sapevo che questa sarebbe stata una giornata importante, avrei visto realizzato un sogno che condividevo con altre ragazzi e ragazze, ormai da più di un anno. Un sogno nato dalla passione di aver partecipato all’esperienza dei campi di lavoro sui beni confiscati alle mafie, e cresciuto trovando nelle associazioni della realtà comasca un grande sostegno ed entusiasmo. L’idea di aprire un coordinamento provinciale di Libera a Como rappresenta la nostra voglia di far parte di un cambiamento, di rendere concreto il nostro impegno contro la mafia a partire dal nostro territorio. Così abbiamo cercato di costruirlo, con pazienza, e nel corso dei mesi siamo cresciuti, in consapevolezza ma anche di numero. Così abbiamo imparato a collaborare e a relazionarci con le realtà e le associazioni locali.
Una bella storia che mi ha emozionato riascoltare, raccontata da Stefano Tosetti, proprio durante la prima assemblea del Coordinamento, che si è tenuta alle dieci e mezza nel comune di Villaguardia, sancendo la definitiva costituzione del gruppo. «Il risultato del nostro percorso è che oggi siamo oltre cinquanta iscritti singoli e venti realtà associate» ha detto Stefano, sorridendo. Ma, come ha ricordato Tommaso Marelli, nominato nel corso dell’assemblea referente dell’associazione, «cercheremo di diventare sempre di più». Sono state tante le voci delle associazioni aderenti che nell’assemblea hanno espresso il loro sostegno. Sindacati, gruppi scout, associazioni laiche e cattoliche, e anche una parrocchia. Ha colpito il fatto che il nostro gruppo sia composto, per ora, prevalentemente da giovani. Per Michele Marciano, del circolo di Legambiente Angelo Vassallo «questi giovani, con cui sono andato a Genova alla manifestazione nazionale della memoria e dell’impegno organizzata da Libera mi hanno dato speranza e fiducia nel futuro». Se però la bassa età anagrafica potrebbe indurre associazioni più mature a voler “passare il testimone”, forte è stato l’impegno a “tenerlo assieme”. «Siamo molto contenti di vedere tanti giovani – ha detto Celeste Grossi, rappresentante dell’Arci regionale – ma noi vogliamo collaborare, esserci costantemente con loro, a fianco e come protagonisti dentro Libera». Tra i presenti all’assemblea anche il sindaco di Como, Mario Lucini. «Come afferma Don Ciotti, il primo passo verso la legalità è sconfiggere la mafiosità che c’è dentro di noi – ha detto il sindaco intervenendo nell’assemblea –. In un momento di crisi c’è la tendenza a cercare scorciatoie. Bisogna quindi costruire assieme un percorso di relazioni e un percorso di responsabilità per promuovere la legalità». La costituzione di Libera, da tempo voluta, rappresenta un nuovo punto di partenza, e una grossa responsabilità per gli aderenti. «Questo – ha detto Lorenzo Frigerio, in veste di referente di Libera Lombardia – è un momento importante, un giro di boa, siamo arrivati ma dobbiamo ripartire con nuove spinte». Presentando il programma triennale di Libera Lombardia ha ricordato che Libera nasce dalla convinzione che la lotta alla mafia non possa solo essere delegata a forze dell’ordine e magistratura ma debba essere anche un movimento culturale e morale.
Nel pomeriggio, infatti, come prima iniziativa abbiamo organizzato, all’interno degli incontri previsti nella fiera L’isola che c’è, nella quale eravamo presenti anche con un banchetto, l’ incontro pubblico “Per non dimenticare. L’Italia e la mafia oggi, a vent’anni dalle stragi” con Nando dalla Chiesa, presidente onorario di Libera, Maurizio Torrealta, giornalista e responsabile delle inchieste di RaiNews24 e Lorenzo Frigerio, coordinatore di Libera Informazione. Un incontro che ha visto la partecipazione di oltre duecento persone, che hanno riempito tutti i posti a sedere disponibili, tanto che alcuni hanno ascoltato l’incontro seduti per terra o in piedi. Le parole di Nando dalla Chiesa e di Maurizio Torrealta hanno ripercorso le vicende dall’82 ad oggi, a partire dal ricordo del generale Carlo Alberto dalla Chiesa. «Perché la storia dell’assassinio dalla Chiesa non è stata raccontata?» ha esclamato il sociologo figlio del generale, con voce incisiva. «I fatti erano stati davanti agli occhi di tutti, ma invece di metterli assieme si è preferito riscrivere la storia, preferendo indugiare su segreti». Una considerazione che interroga le coscienze su come in Italia si facciano storia e memoria, e anche sullo stato del giornalismo nel nostro Paese.
L’intervento di Maurizio Torrealta ha invece portato l’attenzione sulle convergenze e sulla fitta rete di relazioni che legano mafia e istituzioni. Tante le ombre, e non è mancato il riferimento alla trattativa Stato -Mafia. «Non bisogna più parlare di “presunta trattativa” ha detto Torrealta. – C’è una sentenza che lo attesta. Bisogna quindi tenere i riflettori accesi, e fare chiarezza fino in fondo per capire bene quello che è successo, evitando però un atteggiamento denigratorio nei confronti delle istituzioni». Un incontro molto puntuale, denso di questioni ancora aperte, di verità ancora da raggiungere, di cambiamento ancora da realizzare. Ma come diceva Danilo Dolci, «ciascuno cresce solo se sognato». Il sogno dell’apertura del coordinamento si è realizzato, da oggi sogneremo un po’ più in grande. E chissà che i sogni dei tanti che si impegnano per contrastare la criminalità organizzata, nelle forme loro più adatte, finalmente non portino a rendere la sconfitta della mafia un fatto reale.

I video integrali della giornata, realizzati da Giuseppe Milano e Valentina Rosso per l’iniziativa Newskmzero:

 
 

 


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