Il procuratore Scarpinato, corruzione:”Combatterla o Italia finirà come la Grecia”
800000190734863px; “>«E’ in gioco il futuro della nazione: in Grecia il default trova origine nelle condotte degli stessi greci, che hanno i nostri medesimi vizi». A dirlo è il procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, oggi a Roma durante il convegno organizzato dall’ordine degli avvocati su mafia e appalti, affrontando il tema della corruzione in Italia. In questi giorni l’argomento è tornato al centro del dibattito pubblico, a causa dello stop del Ddl corruzione in parlamento. “Un governo sotto ricatto sul Ddl” – ha detto solo ieri Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ai microfoni di Repubblica Tv, firmando l’appello per l’approvazione del testo. «Siamo di fronte ad un appuntamento non prorogabile – ha sottolineato proprio oggi il magistrato – o diventiamo Europa, sollevandoci di fronte ai vizi nazionali e alle culture collusive predominanti, oppure anche noi saremo vittime dei nostri vizi e proseguiremo sulla strada del declino».
E’ una «diagnosi spietata» come lui stesso ammette – quella oggi fatta dal magistrato durante il convegno ma «bisogna guardare la realtà’ – sottolinea – perché’ si tratta di una partita strategica e il Paese e’ in un corridoio strettissimo». Secondo il procuratore generale di Caltanissetta, «e’ sconfortante la rimozione culturale e l’impotenza reattiva del Paese di fronte alla gravita’ della situazione: Non si puo’ continuare a derubricare il fenomeno della corruzione a una semplice questione morale»
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