Arrigoni: ergastolo per due militanti salafiti
A distanza di poco più di un anno, un processo partito a rilento, rinvii e accuse di scarsa trasparenza questa mattina è arrivata la sentenza di condanna nei confronti di due militanti salafiti accusati di essere gli esecutori materiali dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani, prestato al mondo dell’informazione, di stanza a Gaza. Un omicidio che sarebbe stato intenzionale e premeditato ed è costato l’ergastolo a Mahmoud Salfiti e Tamer Hasasnah ( risparmiati dalla pena di morte per volere della famiglia Arrigoni), 10 anni di reclusione per Khader Jiram, vicino di casa di Vik, accusato di aver fornito informazioni decisive ai killer, e un anno ad Amer Abu Hula, reo di aver messo a disposizione casa propria come base logistica.
Viene dunque scritta la parola fine ad una vicenda che ha colpito ed emozionato profondamente l’opinione pubblica nostrana e internazionale… In un post affidato a Fb la sorella di Vittorio, Alessandra commenta così questa giornata: “…18 settembre 2012 Alessandra Arrigoni ricomincia a vivere. 365 all’anno ricordatevi dell’eredità che ci ha lasciato Vittorio: ricordatevi di porre luce sulla questione palestinese. Un ringraziamento particolare va al nostro legale Gilberto Pagani, ai legali del PCHR a Gaza, agli organi d’informazione che continuano a parlare di Vittorio, nello specifico ringrazio Michele Giorgio. Un grazie a tutti voi, amici virtuali e non di Vik Utopia per non averci mai lasciati soli.”
E l’eredità di Vittorio continua ad essere viva. Gli amici hanno deciso di continuare l’opera di contro-informazione avviata da Vik diversi anni fa e divenuta voce autorevole durante l’operazione Piombo. Vivo è ancora il suo blog http://guerrillaradio.iobloggo.com/, come il profilo Fb dove oggi però qualcuno scrive… “le condanne ora ci sono, ma la verità…”
Il rapimento eseguito da parte di una cellula salafita sarebbe stato messo in atto per ottenere in cambio al liberazione Hisham al-Saedni, leader del gruppo, i rapitori avevano anche lanciato un ultimatum attraverso un video pubblicato su youtube avanzando la richiesta ma prima ancora dello scadere il corpo di Vittorio veniva ritrovato senza vita.
* Bruna Iacopino per Articolo21.org
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