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Omicidio del piccolo Domenico Gabriele, due i condannati all’ ergastolo

Di Angela De Lorenzo il . Calabria

Un applauso scrosciante ha accolto i genitori di Domenico Gabriele, Giovanni Gabriele e Francesca Anastasio, all’uscita dell’aula bunker di Catanzaro, dove è stata emanata la sentenza di condanna in primo grado all’ergastolo per gli esecutori materiali della strage dei campetti di margherita, Vincenzo Dattolo e Francesco Tornicchi. È stato assolto dall’accusa di madante, Francesco Tornicchio, che nell’estate del 2009, quando si è consumata la strage, si trovava già nel carcere di Siano a Catanzaro. E’ stata una giornata lunga per comuni rappresentanti della società civile e i militanti di Libera provenienti  da tutta la Calabria per manifestare vicinanza alla famiglia Gabriele, la sentenza è stata rinviata di ora in ora, l’attesa iniziata alle 9.00 del mattino si è  conclusa intorno alle ore 20.00, ma nonostante questo non hanno voluto demordere, sono rimasti fino alla fine ad aspettare per strada, senza farsi scoraggiare dalla giornata afosa. 

Davanti all’aula bunker c’erano ad attendere anche tanti volontari coinvolti nell’iniziativa “E – state Liberi”, giunti in Calabria da tutto lo Stivale per lavorare sui terreni confiscati a Cirò, Cutro e Isola Capo Rizzuto. Quando finalmente è stato possibile entrare in aula, regnava un silenzio inquietante. Molti dei volontari di Libera, accompagnati dal coordinatore regionale, Mimmo Nasone, da don Pasquale Aceto, dai coordinatori provinciali di Crotone, Antonio Tata, e di Cosenza, Sabrina Garofalo, si sono ritrovati ad attendere la sentenza proprio accanto ai famigliari degli imputati, mentre questi stessi li scrutavano con atteggiamento di sfida. Pronunciata la sentenza, tutti sono rimasti in composto silenzio, fatta eccezione per gli imputati. 
Ascoltando il verdetto, dall’interno delle gabbie uno di loro mostrava i muscoli alla famiglia affranta, come per ribadire la sua forza. La soddisfazione della società civile, invece, è esplosa fuori dall’aula con un lungo applauso, tanti ragazzi  hanno voluto stringere tra le braccia Giovanni e Francesca, così emozionati da non riuscire a proferire parole. “Mio figlio – ha solo detto Francesca – comunque non tornerà, ma avere giustizia resta fondamentale, è l’unica cosa che ci resta”. 

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