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Reggio Calabria, colpo alla ‘ndrangheta che fa “sistema”

Di Anna Foti il . Calabria

Un’indagine complessa che ha preso spunto dall’analisi di alcuni bilanci corredati da documenti fasulli ha disarticolato la pervasività delle ‘ndrine Tegano – De Stefano nel circuito della grande distribuzione alimentare nel reggino e l’influenza esercitata anche attraverso la ‘ndrina dei Crucitti sulla società mista Multiservizi per ottenere assunzioni e affidamento dei servizi. Referente strategico ed anche politico, risulta essere stato Domenico Giovanni (detto Dominique) Suraci, già consigliere comunale di Reggio Calabria nel 2007 eletto nelle fila di Alleanza per Scopelliti, per breve tempo assessore e poi presidente della II Commissione Consiliare Permanente ‘Programmazione e servizi generali’ di Palazzo San Giorgio. Suraci è stato colpito oggi da due ordinanze di custodia cautelare in carcere per entrambe le inchieste condotte dalla DDA reggina con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e intestazione fittizia di beni dall’aver favorito il sodalizio mafioso. 
I dettagli sono stati illustrati ieri in conferenza stampa presso il comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio. Battesimo di fuoco per il neo comandante reggino, colonnello Lorenzo Falferi, presenti anche il procuratore Ottavio Sferlazza, ik comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio, il colonnello Cosimo Di Gesù, il comandante della Dia reggina Gianfranco Ardizzone ed il comandante della Polizia Tributaria, il tenente colonnello Claudio Petrozziello.
Tra le altre ipotesi di reato contestate, anche alle altre persone coinvolte nelle inchieste , otre all’associazione a delinquere di stampo mafioso, l’ipotesi di truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche e false fatturazioni. Queste ultime al centro dell’inchiesta ‘Assenzio’ con proiezioni in Lombardia, Puglia ed Abruzzo. Un’attività intricata ma evidentemente non ineccepibile al fine di occultare illiceità ed illeciti profitti. Al momento tra gli indagati nessun libero professionista ma le indagini continuano. Da un’analisi contabile, infatti, hanno preso piede le inchieste ‘Sistema’ e ‘Assenzio’ condotte dalla dall’Arma, dalla Guardia di Finanza e dalla Dia, sotto il coordinamento della DDA reggina nelle persone del procuratore reggente Ottavio Sferlazza e del dottore Stefano Musolino e che oggi hanno portato all’arresto di nove persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare in carcere – Domenico Giovanni Suraci, Luciano Falcomatà, Vincenzo Ferrigno, Giuseppe Rechichi –  di cui cinque alla restrizione agli arresti domiciliari per altre tre – Saloua Senia, Costanza Ada Riggio, Giuseppe Crocè, Marcello Brunozzi e Rodolfo Diani.
Sequestrate anche 15 società, 5 trust (meccanismo fiduciario di protezione ed isolamento di patrimoni) e numerosi beni mobili e immobili per un valore complessivo che si aggira sui 130 milioni di euro. Al centro delle inchieste la SGS srl, dominus era lo stesso Dominique Suraci, società titolare di sei punti vendita dei supermercati a marchio Sma a Reggio Calabria, che stipulava forniture di beni e servizi con imprese e ditte direttamente riconducibili alle ndrine Tegano- De Stefano, Caridi-Borghetto-Zindato, Lo Giudice, Condello, Rosmini, Labate*. Emblematica la vicenda della stessa ‘Vally Calabria’ srl che dalla bancarotta fraudolenta approda all’intestazione fittizia di beni.   Un’operazione che ha consentito di minare ad una porzione di significativa di economia illegale ed inquinata nel reggino e che ancora potrebbe riservare ulteriori sviluppi.

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