Medi@ttivismo e volontariato a Borgo Sabotino
La strada che porta al villaggio della Legalità “Serafino Famà” è una linea bianca, sottile e tortuosa, tracciata con forza tra i campi battuti dal sole. Il sentiero un tempo conduceva ad un campeggio, squallido esempio di abusivismo edilizio, utilizzato anche d’inverno per feste paesane come anche per le campagne elettorali di vari esponenti politici di Borgo Sabotino, villaggio operaio nato negli anni ’30 per contribuire alla bonifica dell’Agro Pontino. Da quest’estate in poi, la località vedrà un confluire periodico di nuovi giovani “operai per scelta”, pronti stavolta a strappare alla palude dell’illegalità un bene pubblico, e desiderosi, con creatività e non pochi sforzi, di restituirlo, o meglio offrirlo alla collettività. Non più divise da lavoro ma magliette multicolori che hanno ciascuna voglia di dire qualcosa: “Facciamo un appello. Io? Presente”… “L’Amore vince su tutto”… “Nel mio Paese nessuno è straniero”… Troppi i 40 nomi da ricordare, tanti quanti siamo noi: sono le città di appartenenza – le più disparate – a segnare la conoscenza iniziale, sostituite poi nei giorni dal nome dei gruppi di lavoro cui si è stati assegnati, e infine dal nome di ciascuno, perché per Libera il primo diritto riconosciuto è quello di averlo un nome. La differenza di provenienza, età e vissuto dei partecipanti porta inevitabilmente a domandarsi se ce la faremo a coordinarci e, viste le condizioni del bene, a rendere questo posto più gradevole, in tempo per il raduno nazionale dei giovani di Libera tra 10 giorni. Eppure, eccoci al terzo giorno ma, a giudicare dagli sfottò amichevoli che si sprecano e la voglia di tirar tardi nonostante la stanchezza fatta di lavoro e formazione, sembra già passata una settimana. Il primo vero risultato di questo campo di antimafia culturale non è tanto il grigio dei muri che gradualmente lascia il posto ad un arancio convinto come la nostra presenza qui, né gli incredibili progetti dei murales concepiti e ora da realizzare, quanto il rispetto per le proposte che ciascuno avanza per il cambiamento. D’altronde c’è vento a Borgo Sabotino in questi giorni, e il vento c’è perché ci siamo noi.
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