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Il caso Capezzuto e il difficile mestiere del cronista

Di Ciro Pellegrino* il . Campania

È al secondo atto la vicenda giudiziaria che vede protagonista Arnaldo Capezzuto, giornalista napoletano e sul banco degli imputati  Luigi Giuliano e Carmela De Rosa, genitori di Salvatore, assassino della piccola Annalisa Durante, la 14enne del rione Forcella uccisa nel 2004 durante una sparatoria. All’epoca dei fatti Capezzuto era redattore del quotidiano Napolipiù e del processo Durante scrisse fin dall’inizio, riportando numerose notizie esclusive sulle pressioni fatte ai testimoni dell’omicidio.

Per questo fu minacciato e intimidito. Denunciò puntualmente il tutto, le indagini ritennero responsabili i due coniugi e nel 2009 il Tribunale condannò Giuliano e la moglie a due anni e sei mesi di reclusione per violenza privata, riconoscendo al giornalista oggi 41enne un risarcimento danni di 10mila euro. Per la prima volta in Italia schierato al fianco del cronista in tribunale, anche l’Ordine dei Giornalisti della Campania guidato da Ottavio Lucarelli. L’Odg, costituito parte civile, ottenne un risarcimento di 25mila euro. Ora, dunque, il secondo atto: la prima udienza del processo d’Appello c’è stata a giugno, ma si è trattato solo di una formalità di pochi minuti, non erano presenti nemmeno gli imputati. La prossima, invece, è prevista il 3 ottobre.

Anche in questo caso il giudice ha accettato la costituzione di parte civile del giornalista minacciato, difeso dall’avvocato Cesare Amodio, e dell’Ordine dei giornalisti della Campania, rappresentato dal presidente dell’Ordine degli avvocati della Campania Francesco Caia e dall’avvocato Pino Vitiello. Si sa, questo mestiere per chi lo interpreta in un certo modo, è ricco di soddisfazioni ma anche di problemi. E così a distanza di anni, durante una recente audizione della Commissione parlamentare antimafia, Capezzuto è stato ascoltato proprio sulle difficoltà connesse al mestiere di cronista in determinati contesti. 

Ironia della sorte, qualche giorno dopo l’audizione per il cronista – che è tra i 9 autori del libro “Il Casalese”, oggetto di una pesante azione giudiziaria da parte dei parenti del parlamentare Pdl Nicola Cosentino – è arrivato un altro annuncio di querela, stavolta a mezzo stampa. A minacciare l’azione legale un assessore della giunta comunale di Luigi de Magistris, Bernardino Tuccillo, responsabile del Patrimonio. Nel mirino, un articolo apparso sul periodico web diretto da Capezzuto, “La Domenica Settimanale”, incentrato sui rapporti tra la società di gestione immobiliare Romeo e l’amministrazione comunale partenopea. L’assessore si è spinto nell’annunciare azione legale anche nei confronti di un’altra persona, colpevole di aver «ripubblicato l’articolo incriminato sulla propria bacheca Facebook».

* Tratto da Articolo21

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