Brindisi, sgominato un clan dedito al traffico di cocaina e armi
Il nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, guidato dal Colonnello Vincenzo Mangia, ha eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere su 15 emesse dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Le indagini, avviate nel 2010 dopo un sequestro di cocaina a Mesagne, avevano consentito l’arresto, in flagranza di reato, di due ragazzi albanesi che spacciavano nei pressi di un muretto. Episodio che ha dato il nome “The Wall” all’operazione.
Le ordinanze di custodia cautelare riguardano dieci albanesi e cinque italiani. In tre, tutti albanesi, sono riusciti a sfuggire al blitz. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbero gli albanesi Vilson, Daniel e Marte Kocli, rispettivamente di 25, 28 e 55 anni. Fornitori del clan, secondo gli inquirenti, sono Leonardo Tushaj ed Erind Jaku, di 24 e 35 anni, entrambi latitanti. Il resto del gruppo è composto da spacciatori: Luan Cela, 31enne albanese; Ernest Bodlli, 21enne albanese; Qamil Bodlli, 50enne albanese; Armando Uka, 27enne albanese; Gianluca Zito, 35enne di Mesagne; Roberto Ronzini, 27enne di Mesagne; Angelo Arseni, 38enne di Mesagne; Mario Delle Grottaglie, 45enne di Mesagne; Francesca Carrozzo, 24enne di Mesagne. Risulta latitante Ilir Kokli, 24enne albanese.
Associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante della disponibilità di armi e porto e detenzione abusiva di armi: questi i reati contestati agli arrestati. L’organizzazione contava su due basi operative: una a Roma e l’altra a Mesagne. La droga che giungeva dall’Albania veniva smistata all’esterno dei locali notturni del Salento, soprattutto a Gallipoli. Dalle intercettazioni emerge una straripante sicurezza del gruppo criminale che si vantava di avere il totale dominio del territorio mesagnese: «Abbiamo Mesagne in mano», questo si ascolta in una conversazione.
Comunque, a tal proposito, il Procuratore Capo Cataldo Motta precisa che non sembrano esserci legami con la criminalità organizzata di Mesagne o più in generale della Scu, ma una specie di tacita intesa che permetteva all’organizzazione criminale di poter spacciare la droga in tutta tranquillità.
La Guardia di Finanza, nel corso di precedenti controlli, aveva anche recuperato una serie di pistole utilizzate dagli spacciatori per attività criminali. Nel corso dell’operazione “The Wall” sono stati sequestrati, ai sensi della normativa antimafia, un’abitazione, un terreno e sei automobili oltre a 700 grammi di cocaina, per un valore complessivo di 250.000 euro. Le 12 persone individuate si trovano ora nel carcere di Brindisi. I Pm titolari dell’inchiesta sono Valeria Farina Valaori e Alberto Santacatterina.
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