Unicredit premia il lavoro fatto sui beni confiscati dalla “Lavoro e non solo”

Giovedì presso la sede della “Lavoro e non solo”, bene confiscato, si è svolta la cerimonia di consegna di un contributo economico da parte di UniCredit alla cooperativa stessa. Alla cerimonia erano presenti Giuseppe Caruso, Direttore dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Roberto Bertola, Responsabile Territorio Sicilia di UniCredit, il Sindaco di Corleone Lea Savona e Calogero Parisi, Presidente della cooperativa sociale “Lavoro e non solo”.

Con il contributo di 5000,00 euro la Lavoro e non solo ha sistemato una parte della sede per creare una sala da pranzo per i giovani che da tutta Italia vengono come volontari a Corleone, ma a breve questa struttura diventerà anche un Ostello che potrà ospitare persone tutto l’anno.

Il Direttore Caruso ha lodato l’iniziativa promossa dall’Unicredi ed ha affermato che coinvolgerà la banca in altri progetti. Ha inoltre voluto puntualizzare il fatto che nelle iniziative che riguardano i beni confiscati vanno coinvolti i giovani meridionali, infine al Comune di Corleone ha voluto ricordare che nel Codice Antimafia c’è una norma secondo cui in casi di cespiti che hanno varie criticità i Sindaci possono manifestarne l’interesse in quanto c’è la possibilità di metterli a reddito per avere un riutilizzo sociale indiretto.

“L’iniziativa si inserisce – ha sottolineato Roberto Bertola, Responsabile territorio Sicilia di UniCredit – nell’ambito di un progetto per contribuire a rendere fruibili i beni confiscati alla mafia, pensato e portato avanti congiuntamente da UniCredit e dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I destinatari degli interventi finanziari sono stati individuati, uno per ogni provincia, dall’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati, con la collaborazione dei responsabili dei nuclei di supporto delle Prefetture”. Ricordiamo che la Cooperativa Lavoro e non solo è la prima che ha gestito i beni confiscati alla mafia e possiamo puntualizzare che questo riconoscimento da parte dell’Unicredit è nell’ennesima dimostrazione della buona prassi che ormai si è consolidata a Corleone su questi temi.